Corriere della Sera

Meryl Streep: inno alla libertà nel musical contro i pregiudizi

Omosessual­ità e bullismo in «The Prom». Nicole Kidman tra le star

- Stefania Ulivi

Dancing Queen. Che Meryl Streep avesse un debole per i musical si era capito già con Mamma mia. Vent’anni dopo il primo film ispirato al celebre brano degli Abba, e sei dopo la strega di Into the Woods, l’attrice si carica sulle spalle la trasposizi­one cinematogr­afica — diretta da Ryan Murphy (Glee, American Horror Story) — di un fortunato musical, The Prom, dall’11 dicembre su Netflix che lo ha prodotto. «Sono la più vecchia del cast e quella che ha ballato e cantato più di tutti — ci tiene a sottolinea­re Streep —. Abbiamo fatto quattro mesi di prove, tutti i giorni da settembre a dicembre quando abbiamo iniziato a girare. Avevo visto il musical a Broadway, un inno alla libertà, mai visto niente di simile, la gente urlava dall’entusiasmo». Conferma il suo debole per i musical. «Non sono una ballerina nella vita, mi affascina la vitalità che ballare porta con sé, la gioia di essere vivi. Irresistib­ile».

Nella storia (diventata anche un romanzo, edito da noi da De Agostini) lei è Dee Dee Allen, star di Broadway, egocentric­a e bizzosa, due Tony Award vinti, gli Oscar del teatro, un’ipoteca sul terzo grazie a un ruolo sulla carta memorabile:

Eleanor Roosevelt al fianco di Barry Glickman (James Corden) nei panni del 32° presidente Usa. «Mi ha divertito un personaggi­o così pieno di sé, narcisista, io non sono una diva. Mi è piaciuto fare la parte di quella che entra e è convinta di dominare la scena, anche se non è così. Se ho pescato da qualche diva di Broadway? Certo, molte mie amiche. E amici, non penso solo a donne».

Allen e Glickman non hanno dubbi: «Non c’è differenza tra presidenti e celebrità, hanno

potere di cambiare il mondo, tutti si inchinano davanti a noi». Peccato che lo spettacolo si riveli un flop, le critiche impietose («narcisi invecchiat­i»). Urge riposizion­amento. «Ci serve una causa, una piccola ingiustizi­a su cui intervenir­e». È l’eterna corista Angie Dickinson, vent’anni passati in vana attesa di un ruolo di protagonis­ta (Nicole Kidman) a trovare — opportunis­ticamente all’inizio, poi con convinzion­e — quella giusta. Il sostegno a una ragazza di Edgewater, in Indiana,

Emma (Jo Ellen Pellman), che non può realizzare il suo sogno: andare al ballo del liceo con la fidanzata, Alyssa (Ariana DeBose). Nell’America profonda, quella che vota(va) Trump l’omosessual­ità non è prevista.

«Il film grazie a Netflix si vedrà anche in posti dove veramente chi è gay non può godersi il ballo della scuola, paesi dove addirittur­a l’omosessual­ità è illegale — spiega il regista — . The Prom è un messaggio di speranza. Vedendo il musical ho pensato che se lo avessi visto da ragazzo, quando cerchi un gruppo a cui ti senti di appartener­e, mi avrebbe aiutato a sentirmi meno solo».

Kidman sottoscriv­e. «Bello in questo periodo portare gioia e amore contro l’intolleran­za». Anche per lei duro training, danza di scuola Bob Fosse. «Non pensavo di farcela, ci siamo sentiti come se preparassi­mo uno show di Broadway». In cui Streep ruba la scena a tutti (canta un pezzo rap, conquista il fascinoso preside del liceo, Keegan-Michael Key). Se Dee Dee deve rinunciare al terzo Tony, Meryl, già tre volte premio Oscar, qui potrebbe guadagnare la ventiduesi­ma nomination. E magari fare poker.

La protagonis­ta

«Sono la più vecchia del cast ma anche quella che ha ballato e cantato più di tutti»

 ??  ?? Brindisi Meryl Streep (71 anni) e James Corden (42) in una scena di «The Prom», il musical diretto da Ryan Murphy dall’11 dicembre su Netflix
Brindisi Meryl Streep (71 anni) e James Corden (42) in una scena di «The Prom», il musical diretto da Ryan Murphy dall’11 dicembre su Netflix

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