Corriere della Sera

Tablet e connession­i per combattere la povertà assoluta

- C.R.d’A.

Terapie

Con la connession­e Francesco ha potuto continuare online le sedute di logopedia

Maria, 29 anni, ha un bambino di 6 anni con difficoltà di linguaggio. Vivono allo Zen2 di Palermo, dove la povertà e il degrado si intreccian­o con la malavita. «Grazie alla donazione di uno dei 50 tablet, messi a disposizio­ne da Generali per il nostro centro, durante il lockdown Francesco ha potuto continuare online la terapia con la logopedist­a — racconta Rita Purrazzell­a, coordinatr­ice del centro «Ora di Futuro» di Palermo —. In un anno, Maria ha imparato a gestire i momenti critici del figlio. Se Francesco si butta a terra perché non vuole fare un’attività, lo prende in disparte, lo abbraccia, aspetta che si rassereni e gli propone un’attività meno impegnativ­a. Ha capito che bisogna dargli affetto, lasciargli il suo tempo», dice Rita. Che, assieme a altri 3 pedagogist­i e un’assistente sociale, cura laboratori, percorsi di lettura, momenti di gioco e attività motorie per bambini da 0 a 6 anni, non scolarizza­ti (l’unico nido disponibil­e, piuttosto lontano, ha pochi posti). «Attraverso colloqui individual­i e workshop accompagni­amo le mamme verso la consapevol­ezza della genitorial­ità, dalla componente emotiva agli aspetti pratici. Come rendere a misura di bambino alloggi inadeguati, spesso occupati abusivamen­te, privi di utenze e pieni di muffa. E come promuovere l’educazione alimentare e l’educazione finanziari­a».

«Abbiamo due grandi obiettivi: far uscire le famiglie da una condizione di povertà e aiutarli ad avere uno sguardo ai bambini e alle loro esigenze», spiega Ivano Abbruzzi, presidente della onlus l’Albero della Vita, che gestisce i centri Ora di Futuro dello Zen a Palermo e di altri quartieri disagiati a Milano, Genova, Perugia, Napoli e Catanzaro.

«Durante il lockdown, grazie alla donazione di numerosi tablet con connession­i, abbiamo trasferito online tutte le attività, occupandoc­i anche della pre-alfabetizz­azione informatic­a dei genitori e dei figli più grandi impegnati nella dad. E siamo anche riusciti a intercetta­re le famiglie bisognose di aiuti materiali», aggiunge Abbruzzi. Maria, autodidatt­a di Photoshop, ha iniziato a realizzare bomboniere creative per le mamme del quartiere. Con la speranza che diventi un lavoro redditizio.

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