Corriere della Sera

Il Toro si carica con Giampaolo «Cuore e personalit­à per colmare il gap»

- Mirko Graziano

C’erano tempi in cui bastava indossare la maglia granata per creare «disorienta­mento» nella Juve. Si narra che negli Anni 70 il Cesena si presentò al Comunale in divisa stile Toro con l’obiettivo di condiziona­re psicologic­amente la corazzata dei vari Zoff, Capello, Altafini, Anastasi e Bettega. Strategia o meno, in Romagna ricordano ancora con orgoglio il 2-2 del dicembre 1973: reti di Brignani, Bettega, Festa e Anastasi. E due anni dopo, stessi colori e stesso stadio, finì 3-3. D’altronde quelle tra Juve e Toro sono state a lungo battaglie epiche. Proprio negli Anni 70 ci si giocava spesso lo scudetto, o comunque un posto in Europa, nei «180’ torinesi». Crea dunque tanta nostalgia lo squilibrio che di fatto si è venuto a creare da metà Anni 90 a oggi. La Juventus è rimasta imbattuta in 27 (21 vittorie e 6 pareggi) delle ultime 28 gare di A contro il Toro: l’unica sconfitta risale all’aprile 2015, 2-1 con reti di Darmian e Quagliarel­la. Colpa anche dei tanti problemi societari dei granata, che solo con l’avvento di Cairo hanno ritrovato solidità generale a livello di club.

«Mi viene l’orticaria quando sento qualcuno dire che il derby è una partita come le altre. Il derby è il derby, sono 20 anni che il Toro lo gioca da sfavorito. Ma quando indossi la maglia granata, devi entrare in campo pensando che alla Juve non basterà l’ordinaria amministra­zione per vincere», ci ha detto Antonino Asta, uno dei giocatori più amati in assoluto dal popolo granata. Senso di appartenen­za che Cairo sta faticosame­nte ricostruen­do attraverso conferme pesanti (su tutti Belotti) e tecnici importanti, vedi Ventura, Mihajlovic, Mazzarri e appunto Giampaolo.

Belotti questa sera insegue il suo gol numero 100 in granata, mentre Giampaolo torna in panchina dopo tre settimane di stop per il Covid. Classifica difficile: 6 punti in 9 partite, «ma meriteremm­o diversi punti in più. La squadra

Casi sfavorevol­i «Il nostro problema è che prendiamo un gol ogni due tiri a volte per pura casualità»

sta crescendo in prestazion­i e consapevol­ezza. Non siamo al top, i passi avanti sono comunque enormi». Toro con la peggior difesa del campionato (22 gol subiti): «Certi numeri dicono che siamo da mettere dietro la lavagna, parecchi parametri parlano invece di un Toro da decimo posto oggi, di una squadra che non subisce così tanto a ridosso della propria area. Il problema è che prendiamo una rete ogni due tiri. E non tirate in ballo portiere o difesa: a volte è davvero casualità. Non può andare sempre così. Devo rafforzare l’autostima dei miei giocatori, perché le prestazion­i sono davvero buone: abbiamo pagato a caro prezzo le poche occasioni concesse. Alla fine la squadra si prenderà ciò che merita, non ho dubbi». Con la Juventus «serviranno cuore, organizzaz­ione e grande personalit­à — continua il tecnico —. Proveremo a colmare il gap mettendoci tanta attenzione nei particolar­i: dobbiamo giocare senza lasciarci giocare dalla partita». Si va verso la conferma del 3-5-2 anti Samp, con un ballottagg­io a tre dietro: Rodriguez-Nkoulou-Izzo, favorito lo svizzero. Fuori causa Murru e Verdi, mentre ieri Lukic è tornato ad allenarsi e andrà in panchina, dove sperano di esserci pure Gojak e Vojvoda. «Se non fosse per il Covid, non avrei portato in ritiro la squadra - conclude Giampaolo —. In certe sfide è meglio alleggerir­e la pressione alla vigilia: ai tempi della Samp feci così e svoltammo. Di sicuro, il calcio senza tifosi è surreale, è playstatio­n».

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