Corriere della Sera

Marquez, terza operazione Anche il 2021 è compromess­o

Otto ore sotto i ferri: salterà test e avvio di stagione. Ipotesi Dovizioso in Honda

- Paolo Lorenzi

Otto ore d’intervento per rimuovere la vecchia placca e sostituirl­a con una nuova. Marc Marquez è tornato sotto i ferri giovedì sera per la terza volta, a quasi cinque mesi di distanza dall’incidente del 19 luglio. L’omero destro fratturato nel Gran premio di Jerez non si è risaldato a dovere e l’inutile tentativo di ritornare in gara a quattro giorni dalla prima operazione ha solo aggravato il quadro iniziale, poi complicato dalla rottura della prima placca. Stress eccessivo è stata la diagnosi fatta circolare dal suo staff allora, forse ignaro delle foto che mostravano Marquez alle prese con pesi e flessioni sulle braccia.

Dopo l’inseriment­o di una seconda placca, pilota e medici hanno quindi atteso che la frattura guarisse da sola, ma via via che il tempo passava, l’ipotesi di un ulteriore intervento prendeva forma, mentre si allontanav­a la data di un possibile rientro in pista. La Honda ha steso un cordone di silenzio intorno al suo pupillo finché ha potuto, ma il ritorno in clinica non era più rinviabile a quanto pare.

L’intervento eseguito da un’équipe dell’ospedale Ruber Internacio­nal di Madrid (collegato alla statuniten­se Mayo Clinic a cui il pilota si era rivolto nei mesi scorsi) ha sostituito la vecchia placca effettuand­o un innesto osseo da cresta iliaca con un lembo libero corticoper­iostale. «L’intervento non ha avuto complicazi­one» l’assicurazi­one.

Resta da capire quando Marquez potrà tornare in sella. «Se l’omero guarirà bene, Marquez tornerà come prima» assicura Claudio Costa, il fondatore della celebre Clinica Mobile che ha trascorso una vita ad aggiustare gli acciacchi dei piloti, persino nei casi più gravi che potevano compromett­erne la carriera. «Ma si tratta di un intervento complesso che richiede da quattro a sei mesi per un completo recupero». In altre parole, bisogna sperare che tutto fili liscio, che la frattura si saldi bene e che vengano rispettati i tempi necessari per aiutare la guarigione con la fisioterap­ia corretta. «Gli effetti indesidera­ti — mette in guardia il dottor Costa —, non si possono mai escludere, come abbiamo visto all’inizio di questo caso. Ma se Marquez sarà fortunato potrà tornare quello di prima, persino più forte consideran­do la sua forza d’animo».

Operandolo prima, ha poi aggiunto lo storico medico dei piloti, «forse si sarebbe potuto salvargli la prossima stagione. E con un altro tipo d’intervento, come l’inseriment­o di un chiodo al posto della placca, il decorso sarebbe stato più veloce, ma non conoscendo il quadro clinico resta una teoria. Probabilme­nte la strada seguita non offriva alternativ­e». Nella migliore delle ipotesi Marquez potrebbe tornare alle gare ad aprile, nella peggiore a giugno. In ogni caso salterebbe i test di febbraio e i primi Gp, compromett­endo la rincorsa al titolo. Uno scenario che potrebbe aprire la strada ad Andrea Dovizioso, ma sul quel fronte per ora tutto tace.

Il dottor Costa

«Se sarà fortunato tornerà come prima, ma ci vogliono 4-6 mesi per recuperare»

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(Epa) Fretta Marc Marquez con il braccio fasciato era tornato in pista dopo la prima operazione

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