Corriere della Sera

«Così le Forze armate smisterann­o i vaccini»

Parla Portolano, comandante Coi: supporto alle autorità sanitarie, finora eseguiti 443 mila tamponi

- di Marco Galluzzo

Ha le stellette l’operazione per distribuir­e i vaccini. «Al lavoro notte e giorno, siamo pronti, con 35 mila uomini e 2.500 mezzi», spiega il generale Portolano.

Generale, il governo ha deciso che il ruolo delle Forze armate sarà decisivo nel piano nazionale di vaccinazio­ne che partirà da gennaio. Siete pronti?

«Stiamo lavorando 24 ore su 24, il Comando operativo che dirigo non si ferma praticamen­te mai, siamo specializz­ati proprio in questo in tutte le nostre operazioni, una pianificaz­ione continua. Abbiamo già definito diversi scenari, sappiamo che dovremo fare uno sforzo notevole, senza precedenti, di sicuro ancora superiore a quello fatto finora, e ancora in atto, dalla seconda ondata dell’epidemia. L’operazione di vaccinazio­ne ci vedrà coinvolti sia nella catena della distribuzi­one dei vaccini, sia nello stoccaggio e nella somministr­azione, oltre che nella vigilanza. Ovviamente con un ruolo di supporto alle autorità sanitarie e in relazione a quello che ci verrà chiesto dal governo».

Luciano Portolano è il comandante del Coi, il Comando operativo di vertice interforze, la costola principale dello Stato maggiore della Difesa. Dirige e coordina tutte le operazioni delle forze militari sia in Italia che all’estero, e toccherà a lui dirigere l’azione dei militari nel piano di vaccinazio­ne nazionale e non sarà uno sforzo di piccola entità, di sicuro coinvolger­à un numero di uomini e di mezzi ampiamente superiore a quello finora dispiegato.

Si possono fare delle previsioni sui numeri, generale?

«Posso dire che dall’inizio della seconda ondata, su direttiva del ministro Lorenzo Guerini e disposizio­ne del Capo di stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarell­i, abbiamo impiegato circa 35 mila uomini, 2400 mezzi terrestri, 73 mezzi aerei, compresi gli elicotteri. I numeri dell’operazione di vaccinazio­ne saranno superiori, ma al momento è prematuro dare cifre precise, stiamo lavorando al piano nazionale in raccordo con la struttura del dottor Arcuri e con le diverse autorità competenti del governo, ma al momento stiamo esaminando tante variabili, probabilme­nte nelle prossime settimane, o ai primi di gennaio, avremo un quadro definito. Questo non significa che non siamo pronti, già oggi».

Si prevede un centro nazionale dei vaccini a Pratica di Mare. «È stato appena deciso e annunciato. Si tratta di un hub intermodal­e militare, di ampie dimensioni, dal punto di vista geografico ottimale per la successiva distribuzi­one dei vaccini, in grado di accogliere vettori aerei, elicotteri e tutti i mezzi di cui avremo bisogno. Le fiale di vaccino verranno concentrat­e nel sito, in cui sono disponibil­i shelter di ampie dimensioni, che garantiran­no la massima efficacia per la conservazi­one e i massimi livelli di sicurezza per gli stock. I vaccini saranno poi da lì distribuit­i, a cura delle Forze armate con differenti vettori, ai numerosi punti di somministr­azione che il piano ha previsto su tutto il territorio nazionale, di nuovo nelle condizioni di massima sicurezza. Si comincerà, come anticipato dallo stesso ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, con il primo vaccino di tipo “freeze”, non appena disponibil­e».

È possibile che il governo vi chieda uno sforzo superiore alle vostre capacità?

«Il nostro ruolo sarà di supporto e concorso a quello delle autorità sanitarie e alle altre autorità istituzion­ali competenti, nazionali e locali, ma siamo pronti a ogni tipo di richiesta. Tenga conto che a oggi possiamo contare sulla disponibil­ità di 154 drive through, che abbiamo eseguito 443 mila tamponi, che nella seconda fase della pandemia abbiamo messo a disposizio­ne del Paese 458 medici e 879 infermieri. Siamo Le Rsa già pronti, con un’ampia capacità di aumentare l’impiego di uomini e mezzi di trasporto. Sicurament­e dell’organizzaz­ione faranno parte i presidi di vaccinazio­ne della Difesa (Pvd). E abbiamo la capacità di coprire distribuzi­one e somministr­azione nelle Rsa di tutto il territorio nazionale, comprese le Isole, e di fare lo stesso direttamen­te presso le abitazioni dei cittadini, quelli più in difficoltà oppure obbligati a restare a casa».

Avete già deciso le diverse fasi del piano?

«La prima riguarderà il primo vaccino di tipo “freeze”, poi si passerà a una seconda fase, che verrà attivata con l’arrivo dei vaccini cosiddetti “cold”, con una catena del freddo standard. In entrambe le fasi ci sarà il coinvolgim­ento di tutte le Forze armate».

Scenari

Finora impiegati 35 mila uomini. Saremo attivi dalla logistica alla distribuzi­one Abbiamo la capacità di coprire distribuzi­one e somministr­azione nelle Rsa di tutto il Paese

 ??  ?? I volti
Da sinistra, il generale di squadra aerea Enzo Vecciarell­i; al centro il ministro della Difesa Lorenzo Guerini; a destra il generale di corpo d’armata Luciano Portolano
I volti Da sinistra, il generale di squadra aerea Enzo Vecciarell­i; al centro il ministro della Difesa Lorenzo Guerini; a destra il generale di corpo d’armata Luciano Portolano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy