Corriere della Sera

Mes, alta tensione nel governo

Cinque Stelle sempre più divisi. Zingaretti attacca: basta tirare a campare

- Alessandro Trocino

Mercoledì la resa dei conti per il governo. Si andrà in Aula per il voto sulla riforma del Mes e cresce la tensione nella maggioranz­a e tra i ministri. Dario Franceschi­ni avverte: così crolla tutto. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti sferza l’esecutivo e attacca: «Basta tirare a campare». Ma i Cinque Stelle sono sempre più divisi. Domani previsto un vertice sui fondi Ue.

«Bisogna spendere bene i miliardi che arrivano dall’Europa. E bisogna correre». Nicola Zingaretti chiede una nuova fase e prova a mettere benzina in un motore che sembra imballato. Il segretario del Pd avverte che «non possiamo tirare a campare», ed è un segnale che approda sul tavolo di Palazzo Chigi, dove il presidente Giuseppe Conte, al quale viene imputata una risolutezz­a non sufficient­e rispetto all’emergenza, presenterà la contestata cabina di regia. Il tutto mentre mercoledì il governo affronterà una prova delicata, con un drappello di senatori 5 Stelle intenziona­ti a non votare la riforma del Mes. Situazione che provoca l’ìra del Pd, che spinge per l’attivazion­e del fondo sanitario, e le ironie di Matteo Renzi, che non perde occasione per lanciare frecciate al Movimento.

L’Italia non ha ancora messo a punto i progetti per spendere i 209 miliardi che gli sono stati assegnati, a differenza di altri Paesi come Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Repubblica Ceca e Germania. Provocando i malumori europei, come si evince dai giornali tedeschi: per la Welt «L’Italia gioca col fuoco» e per lo Spiegel siamo «il paziente a rischio dell’Europa».

Domani Conte varerà la struttura che dovrà guidare l’attuazione del piano. La cabina di regia sarà formata innanzitut­to da una triade — il premier, il ministro dell’Economia e quello dello Sviluppo economico — criticata dal Pd e da alcuni ministri. Roberto Gualtieri prova a rassicurar­e: «Faremo una cosa simile a quella degli altri Paesi, una cosa di buon senso. La cabina di regia sarà elemento di supporto e coordiname­nto, avrà la funzione di aiutare non di espropriar­e i titolari delle rispettive funzioni di spesa e di attuazione».

Il 9 dicembre, il voto sulla riforma del Mes potrebbe infrangers­i sulla defezione di diversi senatori dei 5 Stelle. Si parla di 6-8 irriducibi­li, che sembrano convinti a non votare la riforma del fondo.

Una situazione non facile, sulla quale provano a spendersi i ministri. La titolare dell’Interno Luciana Lamorgese spiega che «dobbiamo fare un’opera tutti insieme per poter uscire dalla crisi». Il ministro della Salute Roberto Speranza dice di credere «nell’alleanza fra centrosini­stra e Cinque Stelle» e anche lui è sicuro che si troverà «una sintesi». Il titolare dell’Economia Roberto Gualtieri si aggiunge al coro: ««Sarebbe incomprens­ibile che l’Italia esercitass­e un veto mentre si sta battendo contro veti di altri Paesi sul Recovery Plan». Anche il capo politico pro tempore Vito Crimi prova a rassicurar­e: «Sono convinto che ci sarà risoluzion­e unitaria di maggioranz­a. Il governo assolutame­nte non cadrà». Non ne è convinto Matteo Renzi: «Conte lo deve chiedere ai 5 Stelle se può stare sereno, perché è tutto legato a loro». Detto questo, la sua posizione è quella nota: «Dire di no per motivi ideologici è un errore. Andiamo avanti, checché ne dicano Salvini e Grillo».

In serata arriva anche l’appello di Luigi Di Maio a stoppare le polemiche: «Davanti a una crisi serve unità, credo sia da irresponsa­bili votare contro il presidente del consiglio mercoledì».

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Matteo Renzi Leader di Italia viva, senatore, ex presidente del Consiglio, 45 anni
 ??  ?? Nicola Zingaretti Segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, 55 anni
Nicola Zingaretti Segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, 55 anni
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Vito Crimi Reggente del Movimento Cinque Stelle, viceminist­ro dell’Interno, 48 anni
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Roberto Gualtieri Ministro dell’Economia nel Conte II ed esponente del Pd, 54 anni

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