Corriere della Sera

LA NOTTE PORTA CONSIGLIO (DEI MINISTRI) E DPCM

- di Aldo Grasso

La notte porta consiglio (dei ministri). Giuseppe Conte ha l’abitudine di far approvare nottetempo i decreti della presidenza del Consiglio (i famosi Dpcm) in materia di emergenza Covid. Eppure la notte è fatta per dormire, la notte è l’oscura malìa dei ladri e degli amanti, la notte inospite è solo dei nottambuli. Perché convocare un consiglio al buio, quando i pensieri sembrano più grandi e forse un poco più tristi perché non c’è in giro nessuno? Proviamo ad avanzare alcune ipotesi.

a) Il premier convoca i ministri di notte perché di giorno sono occupati a far concorrenz­a ai virologi, passano da un talk all’altro e perdono tempo. b) Li convoca a tarda ora perché, come suggerisce il proverbio, di giorno tingi (i capelli), di notte fingi. c) Di notte siamo stanchi, meno lucidi, abbiamo l’occhio torpido. Solo il popolo dell’Oscurità comincia a vivere. d) Il Consiglio dei ministri è come una canzone del Liga: certe notti fai un po’ di cagnara, che sentano che non cambierai più. e) Certi ministri? Peggio che andar di notte. f) Conte si porta dietro un vizio accademico: le questioni più importanti nei consigli di facoltà si discutono all’imbrunire, quando il collegio docenti è esausto e non vede l’ora di andare a casa.

I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome: Dipiciemme.

Abitudini

E ipotesi semiserie sul perché il premier riunisca i ministri con il buio

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