I pm a Fontana: noi non blocchiamo ordini e forniture
La replica alla lettera del governatore alla Procura E il presidente parla di «stallo» sugli acquisti di farmaci
approvvigionamento dei vaccini, così come di altre forniture pubbliche, è di responsabilità esclusiva della pubblica amministrazione», risponde la Procura di Milano all’inusuale comunicazione indirizzata il 2 dicembre (tramite il proprio staff difensivo) dal presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ai 4 pm che in estate lo avevano indagato per la fornitura di camici (poi tramutata in donazione) assegnata dalla centrale acquisti regionale «Aria spa» alla «Dama spa» del cognato di Fontana. Nella lettera il presidente, oltre ad ammettere per la prima volta di essere in emergenza per la mancanza (tante volte invece pubblicamente negata) di vaccini contro l’influenza, rappresenta ai pm che «il timore di intraprendere iniziative o decisioni suscettibili del vaglio di legittimità da parte della magistratura paralizza di fatto l’opera dei funzionari di Aria spa, i quali si rifiutano di procedere all’acquisto a trattativa privata salvo che il presidente Fontana ottenga l’autorizzazione della
Procura (!)». Ufficio che però ora neanche sa dove mettere e incasellare questa lettera così singolare, sceglie di non fare polemiche, e si limita a replicare — con il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli — che «la Procura non ha alcun ruolo al riguardo. Non è quindi la magistratura che blocca l’azione amministrativa».
L’ultima frase, leggermente più puntuta, richiama forse una parola, «stallo», usata ieri mattina da Fontana per cercare di sedare le polemiche sulla lettera: «In un momento di preoccupazione per il problema vaccini, ho inteso portare a conoscenza della Procura la situazione di stallo determinata dalla difficoltà da parte di Aria di far rientrare l’acquisto dei vaccini nella disciplina dell’emergenza Covid. Per esigenze di tempestività in una situazione complicatissima, si trattava di acquistare un quantitativo di vaccini a trattativa privata superando l’obbligo della gara pubblica. Attraverso il mio avvocato ho quindi semplicemente voluto rappresentare questo paradosso ai magistrati per rassicurare Aria sulle eventuali successive responsabilità, che mi sarei assunto in prima persona». Per la cronaca, comunque, neanche questo ventilato acquisto in Svizzera di 350.000 dosi a trattativa privata si è poi concretizzato in questi giorni. «Fontana certifica, nero su bianco, l’incompetenza di chi ci amministra», lo attacca il capogruppo M5S Lombardia, Massimo De Rosa, mentre il pd Pietro Bussolati addita «il fallimento della nascita di Aria».