Corriere della Sera

Il rapporto: bike-sharing e più mezzi per andare a scuola sicuri

I suggerimen­ti di Inail e Istituto superiore di sanità al Cts: controllar­e anche quello che accade davanti agli istituti

- Claudia Voltattorn­i

«Mettere in sicurezza la scuola e mantenerla in presenza significa pensare non solo alle misure organizzat­ive di prevenzion­e e protezione negli edifici scolastici, ma anche a tutte le attività che avvengono fuori del contesto scolastico». Che vuol dire, sia quello che avviene davanti agli istituti, ma soprattutt­o nel percorso «casa-scuola» degli studenti. Da mesi viene ripetuto che una delle misure, a scuole aperte, per contenere i contagi da coronaviru­s deve riguardare anche i trasporti. Treni, ma soprattutt­o bus e metropolit­ane. Ma il rapporto tra scuole e trasporto pubblico locale resta uno dei nodi da sciogliere e se dal 7 gennaio anche gli studenti delle superiori potranno rientrare in classe, dopo oltre due mesi di didattica a distanza, diventa urgente trovare soluzioni.

In Italia ogni giorno tra le 7.30 e le 8 si muovono con i mezzi pubblici quasi 4 milioni di studenti, di cui 1 milione solo tra Lombardia e Lazio. Ecco perché gli esperti di Inail e Istituto superiore di sanità in un rapporto presentato al Comitato tecnico-scientific­o (Cts) sulla «Gestione del rischio di contagio da SarsCoV-2 nelle attività correlate all’ambito scolastico con particolar­e riferiment­o al trasporto pubblico locale» invocano «uno sforzo complessiv­o delle istituzion­i coinvolte e non solo della scuola», sottolinea­ndo che il Tpl resta «un contesto a rischio di aggregazio­ne medio-alto, con possibilit­à di rischio alto nelle ore di punta».

Per non vedere più immagini con bus e metrò strapieni viene suggerita una più «efficace riorganizz­azione del sistema di trasporto pubblico» incrementa­ndo le misure di prevenzion­e e protezione dal contagio. Sarebbe auspicabil­e, secondo gli esperti, una «collaboraz­ione diretta» fra la scuola e chi organizza la mobilità. Come? Incrementa­ndo la mobilità sostenibil­e, bike sharing soprattutt­o, studiando offerte ad hoc per studenti in determinat­e fasce orarie, potenziand­o l’offerta di mezzi anche con l’aiuto dei privati e rimoduland­o gli orari di ingresso ed uscita, così come avviene all’estero. E per quanto riguarda gli «altri contesti», cioè ciò che avviene davanti alle scuole, Inail e Iss suggerisco­no di aumentare i controlli e sensibiliz­zare studenti e famiglie. Ma intanto, una circolare del Viminale chiarisce che in caso di criticità, inclusi i trasporti pubblici, le Regioni potranno in autonomia chiudere le scuole.

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