«L’ingiusta campagna contro i dipendenti pubblici»
Sono un dipendente dell’Agenzia delle Entrate e lavoro da casa in smart working. Il mio lavoro consiste nell’assistere telefonicamente i contribuenti sulle problematiche fiscali. La mia giornata lavorativa inizia intorno alle 7 con la lettura delle ultime circolari, risoluzioni, poi le mail, le comunicazioni irregolari e alle 9 si attacca col telefono, qualche piccola pausa e poi il pranzo intorno alle 13-13.30. Si riprende con qualche altra telefonata, quindi si ripassa a leggere le ultime comunicazioni, risoluzioni, circolari, ultimare e chiudere intorno alle 16, 17, anche le 18 con la protocollazione. Ovviamente metto a disposizione della mia amministrazione il computer (al quale ho già cambiato 2 batterie) linea telefonica, Internet, energia elettrica, senza alcun rimborso. Essere accusato da più parti, senza prove in mano, di godere di un lungo e immeritato periodo di vacanza dovuto al Covid non mi va proprio giù. È partita una campagna sempre più martellante da parte di tutti contro il pubblico impiego, si vuol far pagare la crisi anche ai lavoratori pubblici, si pretende di metterli in cassa integrazione.. In tv mai invitato un sindacalista per un contraddittorio, giammai, solo gente pronta a sputarci addosso, Perché è stato indetto uno sciopero il 9 dicembre, lo sapete? Nessuno spiega che il 4% di aumento proposto dal governo, non è reale, perché hanno fatto una media inserendo tutti, dal magistrato al custode, dal dirigente al poliziotto, viene fuori una media falsata che non produce i 107 euro lordi stimati ma circa 70 euro al netto dell’indennità di vacanza contrattuale. Marino Petruzzellis, Bari