Corriere della Sera

Juve, derby allo sprint

Il Toro comanda fino al 33’ della ripresa McKennie e Bonucci lo castigano nel finale

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

Due colpi di testa, per ribaltare un derby che sembra stregato per la Juventus e invece si rivela ancora una volta maledetto per il Torino: nel giro di 11’, con due cross di Cuadrado dalla trequarti destra, prima McKennie e poi Bonucci si arrampican­o nel cuore dell’area granata e rilanciano la squadra di Pirlo all’inseguimen­to del Milan.

Non è una vittoria brillante, perché nel primo tempo i bianconeri vanno subito sotto, rischiano di subire il raddoppio e fanno mezzo tiro in porta. Ma al termine di un secondo tempo più intenso, anche se spesso confusiona­rio, Madama incassa un successo che pesa sul morale e sull’autostima, in attesa di giornate più ispirate: se sarà una vera svolta, si capirà già al Camp Nou martedì nello spareggio quasi impossibil­e con il Barcellona per il primo posto nel girone di Champions.

Per risalire, il Torino invece non deve guardarsi indietro («Dobbiamo essere forti» chiede Giampaolo): perdere 19 punti da situazioni di vantaggio in 10 partite può in effetti generare cattivi pensieri. Ma se la Juve gioca un pessimo primo tempo, tanti meriti sono di Belotti e soci, che non consentono all’avversario di agire in ampiezza e presidiano l’area di rigore, senza rinunciare a ripartire: assente Morata, sia Dybala che Ronaldo non incidono, mentre Kulusevski conferma di essere un po’ involuto.

Il Torino ripropone la difesa a 3 (un modulo contro cui la Juve ha già perso 8 punti) chiude gli spazi, pressa alto, riparte con precisione e va presto in vantaggio: Bentancur è molle su un corner di Ansaldi, fa filtrare la palla deviata da Meité, sulla quale Nkoulou è svelto come un attaccante e anticipa Bonucci. La Juve accusa il colpo e poco dopo in contropied­e Zaza ha la palla del 2-0: Szczesny a mano aperta salva in uscita. Il pericolo scampato non rianima la Juve, che prima chiede un rigore per un tocco di braccio di Ansaldi (attaccato al corpo) e poi si presenta per la prima volta al tiro (fiacco) con Dybala dopo ben 43’: troppo brutta e monocorde la squadra di Pirlo, per non pensare a una accelerazi­one.

L’atteggiame­nto bianconero è subito diverso nella ripresa, anche se il Toro regge con fisicità. E dopo il gol annullato a Cuadrado (Orsato alla Var vede il fuorigioco di Bonucci, che si muove verso Lyanco sul tiro del colombiano) Giampaolo può pensare che a 25 anni dall’ultima vittoria in trasferta nel derby sia la volta buona. Invece con l’uscita di Zaza (che discute col tecnico), la Juve schiaccia ancora di più l’avversario. Per i granata, in evidente crescita ma con solo 6 punti, è anche una questione di testa. Di sicuro le due zuccate al posto giusto nel momento giusto per una sera sono l’arma in più della Juve. Ma la testa va usata sempre.

Non sono contento dell’altalena di risultati Mi aspetto molto di più

Un’altra partita persa per dei dettagli Battibecco con Zaza

 ??  ?? Colpi di testa Bonucci segna all’89’ il gol del sorpasso. Di testa, come McKennie che aveva pareggiato 11 minuti prima (Ansa)
Colpi di testa Bonucci segna all’89’ il gol del sorpasso. Di testa, come McKennie che aveva pareggiato 11 minuti prima (Ansa)
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