La pandemia e il record assoluto (a novembre) della «total audience»
Più tv, più streaming, più digitale: la seconda ondata del Covid ha l’effetto di far schizzare in alto i consumi dei media, imponendo quella che potremmo definire un’«alfabetizzazione forzata» al digitale. Sembra una replica di quanto già accaduto con il precedente lockdown: distanziamento fisico e ricorso ai media per interagire, informarsi, intrattenersi.
Partiamo dalla tv tradizionale, che conserva il suo primato, arrivando a toccare le 4 ore e 44 minuti di consumo medio individuale giornaliero, con incrementi di oltre mezz’ora rispetto allo scorso anno. Ma la tv oggi non è solo quella che passa dal teleschermo, e gli incrementi più sensibili sono quelli registrati sulla tv in streaming. Guardando alla total audience auditel (che misura il consumo dei contenuti televisivi che avvengono attraverso apparecchi digitali come smartphone, tablet, pc o smart tv), a novembre si registra un record assoluto: quasi un miliardo e mezzo di stream (1,438 miliardi di Legitime Stream, per la precisione), e oltre 92 milioni di ore spese.
Molte le ragioni, a partire dalla voglia di seguire contenuti di informazione (la morte di Maradona, l’emergenza Covid) e di intrattenimento (Il collegio, X Factor, la Champions). E non si tratta solo di una crescita quantitativa: aumenta la fruizione live in streaming, aumenta la visione di puntate intere, aumenta l’uso delle smart tv (12% del totale). A guadagnare di più a novembre sono Rai (+206%), Mediaset (+104%) e solo in parte Sky (+18%). Ma cresce anche in generale la navigazione online: 2 ore e 40 minuti medi a ottobre (+12%) per i quaranta milioni di italiani attivi. In testa News, Social media e siti di eGovernment (come l’app PosteID). Immuni si ferma a 5,7 milioni di italiani attivi (il 17% dei maggiorenni). (a.g.)