Il Milan vince ancora Poker del Napoli
Il Milan è cinico, sa soffrire e doma la Samp Squadra verde, unita, inizia a crederci
L’allievo Pioli supera il maestro Ranieri e il Milan allunga il passo grazie alla settima vittoria consecutiva in trasferta, comprese due del campionato scorso, come Nils Liedholm nel ‘64 e dietro solo a Fabio Capello che nel ‘93 è arrivato a nove. Il Diavolo tenta la fuga prima di Natale: più 5 sull’Inter seconda e più 6 su Juve e Napoli terzi. È la vittoria della pazienza, della sofferenza, del cinismo. Non è un Milan scintillante, soffre l’assenza di Ibra e alcuni dei suoi leader non mostrano a Marassi la faccia migliore. Ma riesce a portarla a casa lo stesso, con un rigore (il terzo in due partite) trasformato da Kessie e contestato vivacemente dalla Sampdoria e con la rete segnata da Castillejo entrato 34 secondi prima. La mossa di Pioli, il guru rossonero, che a fine partita, come un vero leader, raduna il gruppo in mezzo al campo e lo catechizza: fa i complimenti a tutti «perché siamo una squadra vera che sfrutta le situazioni, anche quelle negativa» e lo sprona a non mollare. Poche frasi che vanno dritte al cuore.
La vittoria della sofferenza, dicevamo. Perché la Samp gioca con l’anima e sull’1-0 costringe la capolista a difendersi nella propria area e sotto di due gol ha la forza di riaprirla grazie a una carambola di Ekdal. Però alla fine il Milan verde, 22 anni e dieci mesi l’età media in campo, arriva al traguardo. Gestendo bene i momenti brutti e confermando di essere tosta. Quanto grande e quanto pronta per lo scudetto lo dirà il campionato. Ma 8 vittorie nelle prime 10 giornate aumentano l’autostima.
Il canovaccio della partita è chiaro sin dall’inizio. La Samp, sistemata da Ranieri con un 44-2 corto e stretto, punta a fare densità nella zona nevralgica del campo e ripartire in contropiede con gli esterni Jankto e Candreva. Il Milan, senza Ibra e Leao in attacco, ma anche Kjaer in difesa e Bennacer a centrocampo, comanda il gioco, ma fatica a oliare i meccanismi anche perché Theo Hernandez non è il solito turbo, Tonali è molto impreciso, Calhanoglu si accende di rado, Diaz non incide e Rebic nel
Quando ci siamo abbracciati, ai giocatori ho detto che siamo una squadra vera: vogliamo vincere tutte le gare
È giusto festeggiare, stiamo facendo un percorso eccezionale Viviamo bene questo momento Sorpreso dai ragazzi
cuore dell’area è troppo macchinoso. Nella prima mezz’ora l’occasione migliore è dei blucerchiati, un colpo di testa di Tonelli che Donnarumma devìa con prontezza. Ma verso il tramonto del primo tempo, la Samp abbassa la guardia. Tonelli salva con l’aiuto del palo su Rebic e all’ultimo minuto l’arbitro Calvarese vede un colpo di mano di Jankto che vale il rigore del vantaggio rossonero firmato da Kessie. I doriani protestano per una spinta di Theo Hernandez. Nella ripresa Ranieri si affida a Damsgaard sulla corsia sinistra, riporta Candreva a destra e inserisce Ekdal. Il Milan, al di là di un palo di Tonali, fa fatica sino all’ingresso di Castillejo che, con la velocità di un fulmine, fa 2-0. La Samp la riapre con Ekdal. Ma non basta. Il Diavolo è sempre più lanciato.