Corriere della Sera

Italia non più rossa L’Abruzzo è un caso

Mossa in autonomia del governator­e: «La situazione è sotto controllo». Il ministro: deve aspettare mercoledì

- Fabrizio Caccia

Da oggi tutta l’Italia è fuori dalla zona rossa. Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha firmato l’ordinanza di rientro nella zona arancione. Tuttavia il passaggio anticipato diventa un caso politico, perché il governo insiste e non riconosce il provvedime­nto: «L’Abruzzo deve aspettare mercoledì». L’Italia senza il rosso dell’emergenza coincide con la notizia del superament­o della soglia dei 60 mila morti. Il bollettino di ieri parla di quasi 19 mila nuovi contagi e registra 564 vittime, mentre il tasso di positività è del 11,54%. Previsto oggi un nuovo incontro tra governo e Regioni, in questo caso in merito al piano vaccini. È stato convocato per le 18 dal ministro Francesco Boccia, ma ci saranno anche il ministro Roberto Speranza e il commissari­o Domenico Arcuri.

Arancione fai-da-te. Ieri sera, l’Abruzzo, l’ultima regione rimasta in zona rossa, ha deciso autonomame­nte di cambiarsi colore: così, da oggi nessuna parte d’Italia sarà più in lockdown. Il cambio di fascia lo ha deciso con un’ordinanza il governator­e Marco Marsilio che ha già informato il ministro della Salute. Il motivo? «I miei tecnici mi hanno assicurato che la situazione sanitaria è ormai sotto controllo — spiega il governator­e abruzzese —. E poiché io devo sempre pensare all’equilibro tra la salute e l’economia non potevo, sotto l’Immacolata, rischiare di ammazzare il commercio, dato che i ristori qui ancora nessuno li ha visti».

Da oggi in Abruzzo, dunque, riaprono i negozi e da mercoledì le lezioni in seconda e terza media torneranno in presenza. Dura la reazione del governo: «La Regione Abruzzo aveva anticipato l’ingresso in zona rossa rispetto all’ordinanza governativ­a — fanno sapere fonti dell’esecutivo —. E la cabina di regia infatti ha riconosciu­to questa anticipazi­one, che avrebbe potuto portare alla zona arancione dell’Abruzzo nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è prevista per il 9 dicembre, non per lunedì 7. Quindi non c’è avallo». E il ministro Francesco Boccia avverte: «Se la Regione decide autonomame­nte di andare in zona arancione sarà diffidata». E, in caso di un nuovo boom di contagi, potrebbe esserglien­e attribuita la responsabi­lità. «Non c’è alcuna voglia di conflitto col governo — si schermisce il presidente —. Ricordo che, così come adesso ho anticipato l’ingresso in zona arancione, il 18 novembre anticipai di tre giorni l’ingresso in zona rossa dell’Abruzzo. La mia è solo un’ ordinanzad­el ponte: se vogliono impugnarla, facciano pure». Ma non ci sono i tempi tecnici: la sospensiva arriverebb­e mercoledì, cioè quando l’Abruzzo anche per il governo passerebbe in arancione.

Eppoi c’è un altro fronte: le Regioni, infatti, puntano ancora a cambiare l’ultimo Dpcm che vieta gli spostament­i tra i Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno. «Modifichia­molo prima di Natale in sede di conversion­e decreto legge», è l’appello ai partiti del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il suo, la Lega, darà battaglia: Matteo Salvini ha annunciato una mozione mercoledì in Senato firmata da tutto il centrodest­ra. Anche il governator­e della Liguria, Giovanni Toti, lancia un appello: «Spero che il governo ripensi le misure».

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