«Andare dal barbiere in un altro comune? In Toscana è consentito»
L’ordinanza di Giani e le deroghe: serve buonsenso
Da giorni Eugenio Giani, neopresidente della Toscana, sperava di uscire dall’incubo della zona rossa. Con prudenza, ma con una certa sollecitudine. «Anche perché per fortuna i dati del numero dei contagiati sono positivi e in decrescita», dice il governatore. Da ieri la Toscana è arancione e Giani ha emanato un’ordinanza interpretativa che di fatto dà maggiore flessibilità agli spostamenti.
Lei ha firmato un’ordinanza grazie alla quale in Toscana, da ieri zona arancione, ci si può muovere anche tra comuni. E una decisione anti governativa?
«Assolutamente no. Ho solo cercato di offrire la massima chiarezza ai miei concittadini nel rispetto del Dpcm, con prudenza, intelligenza e soprattutto buonsenso».
Sta dando la possibilità di spostarsi per andare in un qualsiasi negozio?
«No, soltanto in alcuni pubblici esercizi che si configurano fiduciari nei confronti del cliente e che offrono un servizio orientato alle singole persone».
Per esempio?
«I parrucchieri, gli estetisti, i barbieri, i carrozzieri».
Anche da un capo all’altro della Toscana?
«No, soltanto gli esercizi dei comuni limitrofi. Se una persona ha un parrucchiere di fiducia dove è sempre andato, non lontano dalla sua residenza ma in un altro comune, può farlo tranquillamente. Non credo che ci saranno problemi di affollamento o movimenti dannosi che possono aumentare gli assembramenti e di conseguenza i contagi».
Nella sua ordinanza sono previsti anche «sconfinamenti» per cacciatori e chi fa pesca sportiva. Perché?
«I cacciatori operano negli Ambiti territoriali di caccia, aree che raggruppano più comuni e siccome l’attività venatoria ha anche una funzione di necessità contro il proliferare di alcune specie di animali, penso agli ungulati e ai cinghiali in particolare, credo che sia stata la soluzione migliore. Chi va a pesca per passatempo può spostarsi dal suo comune ma solo nell’ambito provinciale».
Novità anche sulle scuole?
«La Regione ha potere solo sulle medie inferiori. Ho deciso di riaprire anche le seconde e terze classi».
Ci sono altre concessioni?
«Sì, consentiamo ai ragazzi che praticano sport di gruppo di allenarsi in comuni diversi dalla loro residenza. Se una società di calcio, per fare un esempio, ha sede a Bagno a Ripoli e il ragazzo abita a Firenze l’accesso sarà consentito. Come si fa a dirgli di no? Oppure obbligarlo ad allenarsi con una squadra diversa dalla sua? Mi sembrava un’ingiustizia. Anche perché gli spostamenti sono minimi. Poi ho allargato la possibilità di muoversi in altri comuni a coloro che cercano castagne o tartufi, pratiche ricorrenti nella mia regione».
E gli spostamenti tra parenti, amici, fidanzati?
«Ho parlato molto della questione con il ministero per poter interpretare al meglio il decreto. I rapporti non istituzionalizzati non possono avere deroghe. In altre parole due fidanzati che vivono in diversi comuni non possono incontrarsi. Diverso lo spostamento per ragioni affettive tra parenti che in alcuni casi possono essere consentiti. Penso a una nonna sola, o a due coniugi che per motivi lavorativi devono vivere in comuni diversi».
Anche per Natale?
«No, per il Natale non ho alcun potere legislativo».
Ma lei è favorevole alle limitazioni del Dpcm «natalizio»?
«Capisco le ragioni, non bisogna allentare la guardia, ma non avrei proibito gli spostamenti tra comuni di una stessa provincia. In Toscana ci sono troppi comuni limitrofi dove vivono genitori e figli».
I varchi
Sono ammessi anche gli spostamenti di chi va a caccia, fa sport di squadra o cerca tartufi