Le vittime superano quota 60 mila
Ieri sono stati registrati 18.887 nuovi casi e 564 decessi Meno tamponi, sale il rapporto con i positivi: è all’11,5%
Era prevedibile che con questo ritmo avremmo presto raggiunto e superato la soglia drammatica dei 60 mila morti. Così è stato: il bollettino di ieri ha registrato 564 nuovi decessi e portato il totale delle vittime a 60.078, di cui 24 mila si riferiscono ai soli due mesi dal 6 ottobre ad oggi. Quel giorno infatti i decessi totali erano 36.030.
Altra brutta notizia è il rialzo della percentuale positivitamponi: siamo di nuova sopra l’11%, esattamente 11,5%; i nuovi positivi sono al di sotto dei 20 mila finalmente dopo tanti giorni ma questo dato è sicuramente influenzato dai tamponi, oltre 31 mila in meno. Tornano a salire anche i positivi attuali, che negli ultimi giorni sono stati sempre in discesa: sono 1.137 più di due giorni fa, 755.306 in totale quelli di cui si ha certezza. Diminuiscono i pazienti in terapia intensiva (sono 63 in meno rispetto al giorno precedente), ma risalgono dopo diversi giorni i ricoveri nei reparti ordinari, 233 in più, 30.391 in totale.
Molti, troppi morti in Italia: siamo tra i Paesi in Europa con il tasso di letalità maggiore. Oltre ai numeri in valore assoluto, c’è infatti da leggere la percentuale di morti sui contagi: noi siamo al 3,47%, ovvero quasi 4 morti ogni 100 contagiati.
Naturalmente se avessimo fatto molti più tamponi avremmo scoperto che la base di contagio è molto più ampia e quindi il denominatore su cui calcoliamo la percentuale è probabilmente sottostimato. E tuttavia peggio di noi ha fatto solo la Gran Bretagna con 61.245 morti e un tasso di letalità del 3,55%. La Spagna ha 46 mila morti e un tasso del 2,75%, la Francia 55 mila morti e il 2,3%, la Germania sta sotto i 20 mila morti con un tasso dell’1,61%.
Anche in rapporto al numero di abitanti andiamo male: in media nell’ultima settimana l’Italia ha avuto quasi 800 decessi al giorno, 8,65 ogni mille abitanti. In Spagna 4, in Francia 5,25, nel Regno Unito 4,75, in Germania 2,65. Fuori dall’Europa, il confronto è sempre negativo per l’Italia: peggio di noi solo Messico (9,36%), Iran (4,83%) ed Ecuador (6,95%). Mentre anche il Brasile si ferma al 2,7%.