Corriere della Sera

De Meo: «Renault? Serviranno sacrifici il lavoro va protetto»

- Bianca Carretto

La prima intervista, in diretta, a una rete televisiva italiana Luca de Meo, ceo del gruppo Renault, l’ha rilasciata a La7, alla trasmissio­ne Omnibus. Camicia bianca e pullover di cachemire blu, questi gli unici punti di contatto con Sergio Marchionne «al quale devo molto, mi ha messo in una posizione di responsabi­lità quando ero giovane, era esigente, era duro lavorare con lui». Un attimo di interruzio­ne e di emozione quando, improvvisa­mente, compare, sullo schermo, l’immagine del manager deceduto nel luglio del 2018, per poi proseguire, dicendo «è stato capace di riunire una squadra nel momento in cui la Fiat era in una situazione complicata, ha chiesto troppo a se stesso, questo il suo errore, forse pensava di avere solo lui la verità». De Meo ha poi ripercorso la carriera e le sfide: uscito da Fiat è passato a Volkswagen per occuparsi anche di Audi e di Seat che ha portato in utile dopo i molti anni in rosso. Ha inventato il marchio Cupra. E poi Renault. «La situazione di Renault è difficile, abbiamo perso nel primo semestre del 2020 oltre sette miliardi di euro, la società era strutturat­a per fare volumi troppo importanti, ora devo prendere decisioni che peseranno sulla vita delle persone. Chiedo a tutti i dipendenti un sacrificio, la società ne ha bisogno. Esiste un ottimo rapporto con i sindacati, il nostro obbiettivo non è licenziare, anzi vogliamo proteggere il lavoro. Lo Stato francese ci ha dato fiducia per l’operativit­à. Sono fiducioso, immagino una Renault creativa, capace di portare modernità, vogliamo essere protagonis­ti, la pandemia ha ridato un ruolo centrale all’automobile a sfavore dei mezzi pubblici, meno sicuri». Alla metà di gennaio 2021, de Meo presenterà il suo piano industrial­e, dove si troveranno le risposte alle incertezze di oggi.

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