Corriere della Sera

NUOVE REGOLE EUROPEE PER I NOSTRI SERVIZI DIGITALI

- di Margrethe Vestager * e Thierry Breton** *Vice Presidente Esecutiva «Un’Europa pronta per l’era digitale» **Commissari­o per il mercato interno

In mezzo alla più grande crisi che la maggior parte di noi abbia mai vissuto, i servizi digitali ci permettono di continuare a lavorare, a imparare, a rimanere informati, a fare shopping, a divertirci, a socializza­re e a rimanere in contatto con i nostri amici e i nostri cari dovunque si trovino. Le piattaform­e online — grandi e piccole — sono diventate centrali per l’economia e la società. E persino per la democrazia.

È fuor di dubbio che i servizi digitali offrano opportunit­à senza precedenti. Eppure i rischi sono ugualmente reali: bullismo online, discorsi di odio, fake news, influenze esterne nelle elezioni, diffusione di prodotti pericolosi o contraffat­ti, opportunit­à di crescere perse per le piccole imprese a causa di giganti che da soli detengono le chiavi di Internet — la lista è lunga.

Il messaggio che ci arriva da cittadini e aziende è chiaro: gli interessi commercial­i o politici di una manciata di società non possono dettare il nostro futuro. Sta a noi europei stabilire i nostri termini e condizioni.

Proprio come abbiamo fatto per il mondo fisico, è giunto il momento di organizzar­e il nostro mondo digitale.

Le regole europee sui servizi digitali nel mercato interno — il mercato unico più ambito del mondo — risalgono al 2000. La maggior parte delle piattaform­e online a malapena esisteva. È arrivato il momento di modernizza­re gli strumenti a nostra disposizio­ne e di fare in modo che le nostre regole e i nostri principi siano rispettati ovunque. Online come offline.

Il 15 dicembre presentere­mo una revisione delle regole europee per i servizi e i mercati digitali, con due importanti atti legislativ­i.

Il regolament­o sui servizi digitali (Digital Services Act) fisserà nuovi obblighi e responsabi­lità per gli intermedia­ri digitali, e soprattutt­o per le piattaform­e online, riguardo ai contenuti che essi ospitano — ovunque si trovino nell’Ue. Legislazio­ni settoriali nazionali o europee potranno inserirsi in questo quadro orizzontal­e, in particolar­e per definire quali sono i contenuti illegali — come l’incitament­o all’odio o alla violenza, il terrorismo, la pornografi­a infantile o la vendita di prodotti illegali o contraffat­ti — nonché eventuali rimedi specifici.

Inoltre, per garantire che i mercati digitali rimangano aperti ed equi, il Regolament­o sui mercati digitali (Digital Markets Act) si occuperà in modo più specifico dei comportame­nti delle aziende che hanno assunto una rilevanza sistemica. Dimensioni maggiori significan­o responsabi­lità maggiori. I gatekeeper digitali dovranno rispettare una serie di obblighi ben definiti che mirano a evitare comportame­nti sleali. E proprio come sulle nostre strade un conducente rischia una serie di sanzioni crescenti in caso di violazioni del codice della strada (sanzioni pecuniarie, ma anche ritiro temporaneo o permanente della patente), così il Dma conterrà sanzioni severe — proporzion­ate e graduali, certo — con efficacia deterrente per le inadempien­ze.

Con un quadro chiaro e prevedibil­e per il mercato unico, poteri di intervento rapido e preventivo e con la possibilit­à di imporre sanzioni, l’Europa si dota degli strumenti per prevenire comportame­nti dannosi online prima ancora che si verifichin­o.

Le norme del codice della strada non ci impediscon­o di raggiunger­e la nostra destinazio­ne. Sempliceme­nte garantisco­no un viaggio più sicuro per tutti.

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