Corriere della Sera

Natale in casa Williams

Un brano della popstar sulle feste al tempo del virus «E poi debutterò al cinema in una dark comedy»

- Andrea Laffranchi

Robbie Williams è un intratteni­tore nato. La sua carriera è passata dalla musica — prima con i Take That, quando li lasciò gli diedero del pazzo, come solista è arrivato dove nemmeno tutti insieme erano arrivati — ma sarebbe una star anche se avesse scelto altro. Dategli un palco, uno stadio con 50 mila persone davanti, uno studio tv o anche una sola persona che gli parla, e la sua voglia di intrattene­re si scatena. «Passo gran parte della giornata a strizzare l’occhio e fare battute. Recito da una vita: anche adesso sono 50 e 50».

«Can’t Stop Christmas» è la sua nuova canzone: un Natale al tempo del Covid.

«Quest’estate siamo stati tre settimane ad agosto in vacanza sul lago di Como, posto che amo e che ringrazio per l’ispirazion­e. Mia moglie mi ha detto che ero troppo pigro e che avrei dovuto scrivere una canzone».

Bocelli racconta che il produttore David Foster gli fece addobbare casa durante la lavorazion­e di un album natalizio in piena estate.

«Ho fatto la stessa cosa: c’era il sole fuori, ma era Natale in studio. Natale è uno stato mentale».

La canzone inizia così: «È stato un anno triste...». Sarà anche un Natale triste?

«Sono un ottimista e spero che presto potremo tornare a mischiarci in famiglia. Quanto a Natale faremo il più bello che potremo per quanto ci sarà concesso».

I suoi ricordi delle feste?

«Mia mamma ha sempre fatto un gran lavoro per rendere speciale ogni Natale. A un certo punto della mia vita mi sono disaffezio­nato. Poi è arrivata mia moglie e lei è un’olimpionic­a del creare momenti memorabili che rimarranno per sempre».

E lei?

«Io pago. Ne vale la pena».

I suoi quattro figli le fanno rivivere l’infanzia?

«Nego che quello che sto per dire sia sdolcinato, ma Babbo Natale esiste! Lo penso veramente. Gli lascio sempre qualcosa da bere e dei biscotti. Ho paura del giorno in cui il primo capirà che gli stiamo mentendo».

Si è mai perso un Natale per lavoro o altro?

«Sì, sarà stato vent’anni fa... mi ero ripulito, ma ce l’avevo su con tutti a casa. Non tornai per Natale. Ero chiuso dentro me stesso. L’ho passato guardando Apocalypse Now, il peggior film da vedere in quell’occasione. È stato un non-Natale».

Momenti humour del brano: Babbo Natale che deve rispettare la distanza e calze e gel igienizzat­e come regalo... Il dono più strano che ha mai ricevuto?

«Mia suocera è una donna magnifica e un po’ strana. Una volta ha regalato a mia mamma tre fotografie: una con Charlie, una con Teddy (due dei quattri figli della star, ndr) e in mezzo io che abbraccio una che lei pensava fosse mia moglie, ma in realtà è un’altra parente. Non si è accorta di nulla».

A proposito di Covid, come sta vivendo quest’anno?

«Vivo nella campagna inglese. C’è abbastanza confusione su quello che si può e non si può fare. Me ne sto a casa e aspetto che passi. Non seguo molto quello che si dice sui media ma sono responsabi­le e rispettoso verso la salute degli altri».

Nel podcast che fa con sua moglie («At Home with The Williamses») ha detto che si è sorpreso di come la mascherina la proteggess­e dagli sguardi degli altri, ma forse anche uno dei pochi a indossarla.

Il futuro

Sono un ottimista e spero che presto potremo tornare a mischiarci in famiglia

«Mi piace metterla per quello. L’anno scorso ero in vacanza a Ibiza e quando uscivo la sera mi dipingevo la faccia. La gente mi guardava come se fossi un idiota, ma mi piaceva l’anonimato».

Farsi notare da tutti per rimanere nell’anonimato...

«Mi faccio occhi neri e viso bianco con delle cicatrici ai bordi della bocca».

Quasi Joker: ha mai pensato a recitare in un film?

«Lo farò. È un progetto per l’anno prossimo. Nella musica ho fatto tutto quello che c’era da fare. Continuerò a farla perché mi piace, ma voglio fare arte, tv e cinema».

Che film sarà?

«Una commedia dark. Non ho un regista preferito, ma il mio attore preferito del momento è Ryan Reynolds, gli viene naturale divertire».

In lockdown lei e i Take That avete fato un’apparizion­e benefica a distanza. Reunion in vista?

«È stato divertente. Vedremo se in futuro scriveremo ancora qualcosa insieme».

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Robbie Williams, 46 anni, ha iniziato la carriera musicale nel 1990 con la boy band Take That
Sorriso Robbie Williams, 46 anni, ha iniziato la carriera musicale nel 1990 con la boy band Take That
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