Corriere della Sera

«Un problema la struttura ad hoc Si deve agire con strumenti ordinari»

Luciani: non è illegittim­a, ma i ministri custodisca­no le loro attribuzio­ni

- di Virginia Piccolillo

Professor Massimo Luciani, esperto di diritto costituzio­nale, ritiene che far gestire il Recovery fund a una task force, anziché al governo, violi la Carta come sostiene Matteo Renzi?

«Mentre non erano fondati gli allarmi lanciati su una eccessiva discrezion­alità governativ­a e l’instaurazi­one di uno stato di eccezione, se non addirittur­a di una dittatura, qui un problema c’è».

Di legittimit­à?

«Che gli interventi straordina­ri previsti dall’Ue siano gestiti da una struttura ad hoc non è contrario a Costituzio­ne, anche perché il governo avrebbe sempre l’ultima parola».

Allora?

«Non significa che non sia preoccupan­te. Lo stato pietoso della pubblica amministra­zione spinge il governo a non usare gli inefficien­ti meccanismi organizzat­ivi e decisional­i ordinari ».

Quindi? Non è inevitabil­e?

«Il frequente malfunzion­amento dei commissari­amenti dovrebbe aver dimostrato che bisogna risolvere il problema a monte, restituend­o dignità alla Pa».

Quindi non va bene nemmeno la task foce anticorruz­ione del ministro della Giustizia Bonafede?

«Occorre più prudenza: creare alla bisogna organi sempre nuovi genera conflitti di competenza e delegittim­a quelli esistenti».

Non rende tutto più rapido?

«Decidere presto non significa decidere bene ».

In Francia sul Fondo decide un ministro. Dare poteri in deroga a esterni si può?

«Certo, ma i ministri dovrebbero custodire le proprie attribuzio­ni gelosament­e. Non per sé, ma per far funzionare al meglio la loro struttura complessa, che dovrebbe conoscere più d’ogni altro gli interessi pubblici da soddisfare. Vale — che so — per il ministro della Salute come per quello dell’Agricoltur­a».

E dell’Economia?

«Il ruolo del Mef è diventato un problema. Abbiamo un superminis­tero che ha schiacciat­o gli altri. Ma il Mef non può, da solo decidere le sorti del Paese. L’indicazion­e della Costituzio­ne è la collegiali­tà del governo. Nessuno ne è sopra».

Conte ha i pieni poteri chiesti da Salvini?

Occorre prudenza Creare alla bisogna organi sempre nuovi delegittim­a quelli esistenti

«Non mi sembra proprio che abbia l’aspetto del dictator. A lui, però, spetta mantenere l’unità dell’indirizzo politico del governo, proiezione del Parlamento, non è poco».

Parlamento esautorato?

«Ha ragione chi ne lamenta l’emarginazi­one. Ma il Parlamento ha comunque lavorato, sebbene in condizioni difficili, e l’ha fatto anche in presenza: occorre esserglien­e grati»

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