«Un problema la struttura ad hoc Si deve agire con strumenti ordinari»
Luciani: non è illegittima, ma i ministri custodiscano le loro attribuzioni
Professor Massimo Luciani, esperto di diritto costituzionale, ritiene che far gestire il Recovery fund a una task force, anziché al governo, violi la Carta come sostiene Matteo Renzi?
«Mentre non erano fondati gli allarmi lanciati su una eccessiva discrezionalità governativa e l’instaurazione di uno stato di eccezione, se non addirittura di una dittatura, qui un problema c’è».
Di legittimità?
«Che gli interventi straordinari previsti dall’Ue siano gestiti da una struttura ad hoc non è contrario a Costituzione, anche perché il governo avrebbe sempre l’ultima parola».
Allora?
«Non significa che non sia preoccupante. Lo stato pietoso della pubblica amministrazione spinge il governo a non usare gli inefficienti meccanismi organizzativi e decisionali ordinari ».
Quindi? Non è inevitabile?
«Il frequente malfunzionamento dei commissariamenti dovrebbe aver dimostrato che bisogna risolvere il problema a monte, restituendo dignità alla Pa».
Quindi non va bene nemmeno la task foce anticorruzione del ministro della Giustizia Bonafede?
«Occorre più prudenza: creare alla bisogna organi sempre nuovi genera conflitti di competenza e delegittima quelli esistenti».
Non rende tutto più rapido?
«Decidere presto non significa decidere bene ».
In Francia sul Fondo decide un ministro. Dare poteri in deroga a esterni si può?
«Certo, ma i ministri dovrebbero custodire le proprie attribuzioni gelosamente. Non per sé, ma per far funzionare al meglio la loro struttura complessa, che dovrebbe conoscere più d’ogni altro gli interessi pubblici da soddisfare. Vale — che so — per il ministro della Salute come per quello dell’Agricoltura».
E dell’Economia?
«Il ruolo del Mef è diventato un problema. Abbiamo un superministero che ha schiacciato gli altri. Ma il Mef non può, da solo decidere le sorti del Paese. L’indicazione della Costituzione è la collegialità del governo. Nessuno ne è sopra».
Conte ha i pieni poteri chiesti da Salvini?
Occorre prudenza Creare alla bisogna organi sempre nuovi delegittima quelli esistenti
«Non mi sembra proprio che abbia l’aspetto del dictator. A lui, però, spetta mantenere l’unità dell’indirizzo politico del governo, proiezione del Parlamento, non è poco».
Parlamento esautorato?
«Ha ragione chi ne lamenta l’emarginazione. Ma il Parlamento ha comunque lavorato, sebbene in condizioni difficili, e l’ha fatto anche in presenza: occorre essergliene grati»