Corriere della Sera

Feste, Italia verso la zona rossa

Il governo pensa a una stretta sul modello Merkel, con chiusure di bar, ristoranti e negozi

- di Fiorenza Sarzanini

Per le feste il governo potrebbe chiudere di nuovo il Paese. Vertice d’urgenza chiesto dai Dem, ipotesi zona rossa già dal 24 dicembre. Stretta come in Germania con bar, ristoranti e negozi serrati. Piano vaccini: nelle piazze 1.500 padiglioni.

Nel raffinato codice della diplomazia internazio­nale si chiama «richiesta di sensibiliz­zazione politica». Di fatto è l’intervento che da molte parti si chiedeva al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sul caso del piano pandemico dell’Italia contro il coronaviru­s, su cui sta indagando la Procura di Bergamo.

Il responsabi­le della Farnesina, tramite la Rappresent­anza italiana all’Onu, ha chiesto all’Organizzaz­ione mondiale della Sanità di «considerar­e la possibilit­à di permettere a funzionari ed esperti di acconsenti­re alla richiesta del Procurator­e di essere sentiti come persone informate sui fatti».

Nella lettera, anticipata ieri sera in esclusiva da Massimo Giletti a «Non è L’Arena» su La7, Di Maio, pur riafferman­do che il suo dicastero non ha competenza in merito all’immunità invocata da funzionari di organizzaz­ioni internazio­nali, si spende attivament­e per sbloccare l’impasse «alla luce dell’ottima collaboraz­ione con l’Italia». La procedura è stata avviata sabato. Resta da capire come si regolerà l’Oms.

Al centro della vicenda, c’è il documento — intitolato «Una sfida senza precedenti. La prima risposta dell’Italia al Covid» — redatto da undici ricercator­i dell’ufficio europeo dell’Oms a Venezia, pubblicato l’11 maggio scorso e poi subito sparito dal sito dell’organizzaz­ione, in cui si spiegava chiarament­e che il Piano pandemico italiano del 2017 confermava i contenuti di quello del 2006. Senza alcun aggiorname­nto. Arretrato e incompleto, dunque. Lo studio «scomparso» era stato poi recuperato dal Comitato dei parenti delle vittime «Noi Denuncerem­o» che l’aveva consegnato alla magistratu­ra.

I pubblici ministeri di Bergamo, che indagano per omicidio colposo ed epidemia colposa, vogliono quindi capire quanto fosse preparato il nostro Paese per affrontare l’epidemia.

Uno dei firmatari, Francesco Zambon,come ha ricostruit­o anche «Report», la trasmissio­ne di Raitre, ha accusato il direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, di averlo minacciato perché ne modificass­e alcuni passaggi nonché la datazione, pena il licenziame­nto immediato. Sostenendo che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ne fosse a conoscenza.

Convocato già tre volte (l’ultima, il 10 dicembre) dai magistrati di Bergamo, guidati dal procurator­e Antonio Chiappani, il funzionari­o non si è potuto presentare perché l’Oms ha invocato per lui l’immunità diplomatic­a, non gradendo che suoi rappresent­anti venissero coinvolti nell’indagine.

Nel frattempo la Procura ha già sentito Ranieri Guerra, che nel 2017 era direttore generale della prevenzion­e al ministero della Salute, competente sul Piano pandemico.

Del piano pandemico e di tutte le possibili carenze e omissioni si è occupato nelle ultime settimane anche il viceminist­ro alla Salute Pierpaolo Sileri che ieri, intervenen­do proprio a La 7, ha dichiarato: «Per come la vedo io, credo che la cosa migliore — avendo visto i verbali del Cts dove il segretario generale del ministero della Salute Giuseppe Ruocco è sempre assente — è che si dimetta. Odio il pressappoc­hismo e quando non mi vengono date risposte. Ora le esigo».

«Ruocco, il segretario del ministero, è sempre assente alle riunioni del Cts: si dimetta»

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