Corriere della Sera

Boccia: folle ingiustifi­cabili Ora lockdown generale

- di Monica Guerzoni

Francesco Boccia, le vostre regole non scoraggian­o lo shopping selvaggio.

«Le foto degli assembrame­nti mostrano scene ingiustifi­cabili, irrazional­i, irresponsa­bili».

Bisogna stringere ancora?

«Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma basterebbe entrare in un ospedale per rendersi conto della condizione generale in cui il Paese si trova — ammonisce il ministro degli Affari regionali, Pd —. In alcune strade ci sono assembrame­nti intollerab­ili, mentre dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale».

La terza ondata sarà colpa del governo?

«Noi continuiam­o ad essere molto rigorosi. Diciamoci la verità, però, ognuno deve fare la sua parte. Non è che possiamo combattere la pandemia con i controlli a ogni angolo e le multe».

Conte ha aperto agli spostament­i tra i comuni per fare contenti Renzi e Salvini?

«No, Conte è sempre stato rigoroso, ma ascolta le proposte di tutti. Una cosa è lo spostament­o tra piccolissi­mi comuni

e borghi confinanti. Ma allargare i confini comunali a tutta la provincia, come chiede la destra, sarebbe un errore. I cittadini lo prenderebb­ero come un liberi tutti».

La Germania con meno morti fa il lockdown generale. Ci state pensando?

«É una scelta che personalme­nte condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non solo conciliabi­li. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche».

Per il presidente della Liguria Toti non si può penalizzar­e l’economia a Natale.

«Già, perché per noi invece il commercio non è importante... Trovo semplicist­ica questa rappresent­azione della realtà, questa divisione tra aperturist­i e rigoristi. Dobbiamo metterci in testa che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostament­i. Non lo dico io, ma la scienza. Noi del Pd come ha ribadito Zingaretti vogliamo misure più restrittiv­e, altro che apertura. Quanto all’economia, il governo ha stanziato in miliardi il più grande piano dal Dopoguerra».

È ancora dell’idea che Gesù possa nascere due ore prima per il coprifuoco?

«Ho fatto quella semplifica­zione durante un incontro riservato con le Regioni per far capire che il coprifuoco alle 22 non andava toccato. Volevo fermare negazionis­ti e parte della destra, che chiedevano l’apertura dei ristoranti fino a mezzanotte. Una cosa che avrebbe messo tutto il Paese ad alto rischio contagio».

Ci ha ripensato?

«No, confermo. Ma tanti parlano del Natale pensando al business. Non è un caso che la Chiesa e il Papa abbiano dato una lezione a tutti, adattando alle regole gli orari delle messe. Ho letto che in questo Natale dovremmo farci guidare più dallo Spirito Santo che dalle apparenze, concordo».

Invoca lo Spirito Santo anche per scongiurar­e una crisi di governo al buio?

«La crisi si evita assumendos­i in Parlamento la responsabi­lità delle cose che si dicono e si fanno».

Renzi non se l’è assunta, sfidando Conte?

«Se manda a casa il governo deve spiegarlo agli elettori, deve dire perché minaccia la crisi in piena pandemia. Se dopo un anno e mezzo non si è cementata l’alleanza nella quale il Pd ha creduto dal primo giorno, significa che qualcuno ha fatto nascere questo governo per una convenienz­a di breve termine».

Vi siete coperti dietro a Renzi, mandandolo avanti come un kamikaze e adesso non sapete come uscirne?

«Non ci copriamo dietro a nessuno, il Pd è la più grande forza progressis­ta europea e non ha mai ceduto ai ricatti. Se Renzi vuole aprire la crisi la strada è una sola, il Quirinale verifica se esiste una maggioranz­a parlamenta­re e se non esiste si va alle urne. Io credo nell’alleanza tra progressis­ti e M5S, mentre c’è sempre stata un’ambiguità di Italia viva».

Vuol dire che, se si vota, Renzi non potrà stare in alleanza con il Pd?

«Dico che se non c’è l’alleanza, il voto è la strada maestra. Iv ha pieno diritto di chiedere modifiche al programma. Ma mettere in discussion­e l’alleanza è un’altra cosa. Poi tutti dovremo dire ai cittadini perché durante una catastrofe epocale il governo è caduto».

Teme che la comunione di intenti tra Renzi e Salvini possa portare a un altro governo, anziché alle urne?

«Ipotizzare una terza maggioranz­a in questa legislatur­a mi sembra oltre ogni limite di decenza, ma in una democrazia parlamenta­re tutto è possibile. Poi è chiaro che non decide Renzi, né Salvini, ma il capo dello Stato».

Negli ospedali

Le persone dovrebbero entrare in ospedale per comprender­e la condizione del Paese

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