Corriere della Sera

Il prezzo di misure soft Anche dove il sistema tiene

- Di Silvia Turin

Cosa sta succedendo in Veneto? La pressione sulle strutture ospedalier­e rallenta e questa settimana registra un trend migliore della scorsa, ma la regione non sembra aver raggiunto il picco dei casi, ha circa il 20% dei positivi in più rispetto a domenica scorsa e un indice Rt pari a 1.01, sopra la media nazionale. Il governo regionale dà la «colpa» all’ottima capacità di tracciamen­to (il Veneto da sempre esegue più tamponi rispetto alle altre regioni) e contesta la decisione del governo di non conteggiar­e quelli rapidi, ma sul numero di ricoveri e decessi questo fattore non conta. Colpisce il fatto che, nonostante gli elementi di criticità, il Veneto rimanga saldamente in zona gialla. La stessa decisione dell’esecutivo nazionale, il 3 novembre, di classifica­re il Veneto nella zona con meno limiti era stata costellata da discussion­i, ma, infine, motivata con la capacità di controllo dell’epidemia da parte della Regione, la quale, forte della tenuta del proprio sistema sanitario, non è mai slittata in zona arancione. Il Veneto «paga» tutto questo con una maggior circolazio­ne delle persone e quindi del virus. E quasi sempre, anche in presenza di un buon tracciamen­to e di un numero di posti letto ospedalier­i più alto rispetto alle altre regioni, c’è un momento in cui la crescita dei casi non si riesce a contenere e vanno adottate misure di chiusura. È quello che è successo in Germania, dove il «lockdown light» ha fallito, come ha sottolinea­to la cancellier­a Angela Merkel, costretta a varare il lockdown totale previsto per mercoledì prossimo. Forse in Veneto si sarebbe dovuto chiudere: perché prima è, meglio è. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che, quando la curva di risalita dei contagi impenna, conta moltissimo la tempistica degli interventi. La Columbia University ha calcolato per la prima ondata che le stesse misure, applicate una o due settimane prima, avrebbero evitato il 61,6% delle infezioni e il 55% dei decessi. Nei prossimi giorni, invece, gli spostament­i e le attività permesse in Italia aumenteran­no dovunque.

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