Merkel chiude la Germania per Natale «Le misure non erano sufficienti»
Dopo la crescita dei contagi lockdown duro (con relativi indennizzi) da mercoledì fino al 10 gennaio
«La pandemia è fuori controllo, la Germania rischia di diventare il caso d’Europa. Siamo cinque minuti prima della mezzanotte». La frase del premier bavarese Markus Söder coglie bene tutta la drammatica situazione tedesca. Come abbiamo anticipato ieri, il governo e gli Stati federali hanno deciso l’introduzione di un lockdown duro a partire da mercoledì e fino al 10 gennaio sull’intero territorio nazionale.
È stata la cancelliera Angela Merkel a dare l’annuncio al termine di una breve videoconferenza con i sedici premier regionali. «Le misure che avevamo approvato a novembre non hanno ridotto in modo significativo i contagi, c’è un urgente bisogno di agire e lo stiamo facendo», ha spiegato Angela Merkel, che da settimane ormai metteva in guardia da un aumento esponenziale dei casi di Covid e chiedeva una serrata generale.
Venerdì scorso era stato registrato il record con quasi 30 mila nuovi contagi e 600 morti in un solo giorno. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati poco più di 20.200, con 321 vittime, ma solo perché nel fine settimana vengono effettuati molti meno test.
Secondo l’accordo, a partire dal 16 dicembre — oltre a bar, ristoranti, palestre cinema, teatri, musei e bordelli già chiusi dal 2 novembre scorso — chiuderanno anche tutti i negozi non essenziali, fatta eccezione soltanto per farmacie, alimentari e banche. Verranno chiuse anche le scuole e gli asili nido: «Ove possibile i bambini dovranno essere accuditi a casa», ha spiegato la cancelliera. Chiuderanno i battenti anche i parrucchieri e i saloni di bellezza e tatuaggi, mentre i ristoranti potranno continuare a garantire il servizio da asporto. Ai datori di lavoro viene chiesto di mettere i propri dipendenti in smart working o di interrompere le proprie attività, un’indicazione che non era stata data nella prima ondata della pandemia.
Verrà proibito il consumo di alcolici in luoghi pubblici, il che costringerà la chiusura dei chioschi che migliaia di bar e ristoranti hanno tenuto aperti in questi giorni per vendere il tradizionale vin brûlé natalizio. Inoltre, misura molto significativa perché colpisce una tradizione carissima ai tedeschi, viene messa al bando la vendita di fuochi d’artificio per Capodanno. La ragione, ha spiegato Söder, è che gli ospedali non sarebbero in grado di trattare le migliaia di feriti, molti anche gravi, che ogni anno si registrano la notte di San Silvestro.
Gli incontri privati rimarranno ancora limitati a cinque persone appartenenti a non più di due nuclei familiari, esclusi i bambini. Dal 24 al 26 dicembre sarà possibile essere di più, ma soltanto tra parenti stretti di una sola famiglia. Mentre nessun allentamento è previsto per le festività di fine anno. Il governo ha invitato ad astenersi dai viaggi, sia in Germania che all’estero. In ogni caso gli alberghi rimangono aperti solo per chi viaggia per dimostrabili ragioni di lavoro.
Il 4 gennaio una nuova videoconferenza tra Merkel e i premier regionali farà il punto dei risultati e valuterà un eventuale estensione del lockdown duro. Sul piano degli ammortizzatori economici, il responsabile delle Finanze Olaf Scholz ha annunciato che il governo sosterrà le aziende con un nuovo bazooka da 11,2 miliardi di euro. Le attività che saranno costrette a chiudere, ha spiegato il ministro, potranno chiedere e ottenere il rimborso fino a un massimo del 90% dei costi fissi, con un tetto di 500 mila euro al mese. «È una catastrofe — ha detto Scholz — la crisi più grave degli ultimi 50 anni. Ma siamo decisi a limitare quanto più possibile i danni per il popolo tedesco».