«Rete e concorrenza così la Ue limiterà i giganti americani»
Il commissario al Mercato Thierry Breton: «Google e gli altri dovranno adattarsi»
Domani la Commissione presenta la revisione delle regole Ue per i servizi e i mercati digitali, con due importanti atti legislativi: il Digital Services Act (Dsa) e il Digital Market Act (Dma), che hanno l’obiettivo di combattere le posizioni dominanti dei Big Tech (Google, Amazon, Apple, Facebook ecc.) e di impedire comportamenti sleali nei mercati digitali, ma anche di aumentare la responsabilità delle piattaforme e degli intermediari online sui contenuti che ospitano. Per chi non rispetta le regole sono previste pesanti sanzioni. «La Dsa è un atto legislativo trasversale. Quello che è autorizzato nel mondo fisico dovrà continuare a essere permesso online ma quello che è vietato offline dovrà esserlo anche online», spiega il francese Thierry Breton, super commissario Ue al Mercato interno, che firma i due provvedimenti con la vicepresidente della Commissione e titolare dell’Antitrust Ue Margrethe Vestager. «La crisi ha messo ancora più in evidenza la centralità delle grandi piattaforme e la necessità di regolarle — prosegue Breton, nell’intervista rilasciata al Corriere insieme ad altri media europei — come la crisi finanziaria del 2008-2009 aveva messo in evidenza il bisogno di regole per le grandi banche sistemiche». «Non sono regole contro qualcuno — sottolinea — ma cambieranno in modo significativo il modo di agire delle grandi piattaforme». E poi c’è il Dma: «Regole ex ante per i gatekeeper, perché sono più efficaci e immediate, con sanzioni finanziarie molto significative fino allo smembramento».
Quali sono i criteri per definire le piattaforme sistemiche? C’è una lista?
«Ci siamo concentrati sui criteri oggettivi, quantitativi, i più precisi e operativi possibili perché dureranno anni. Toccheranno è chiaro un certo numero di imprese, i gatekeeper. Un criterio sarà il numero di utenti perché l’effetto moltiplicatore è molto significativo. È chiaro: piccole aziende piccole responsabilità, grandi industrie grandi responsabilità. Grandi vuol dire un numero importante di clienti, dipendenti, azionisti, significa un impatto molto forte nel proprio settore».
Quante piattaforme sistemiche avete individuato?
«Non abbiamo ancora la cifra. Abbiamo individuato i criteri ma oggi saranno discussi gli ultimi dettagli».
Avete avuto dei contatti con la futura amministrazione Usa per spiegare le vostre intenzioni?
«Ho avuto contatti sia con l’amministrazione Usa in corso sia con quella futura. Ho interagito molto con il mio omologo al Dipartimento di Stato. Ma il nostro obiettivo è proporre una regolamentazione per i cittadini e le imprese europei. Non si tratta di eccesso di regolazione, abbiamo cercato che fosse la più giusta ed equa possibile. Sono dei campi totalmente nuovi. Siamo due grandi democrazie. È importante che si capisca che non facciamo questo contro qualcuno».
In che modo l’Ue può chiedere lo smembramento di un gruppo Usa?
«Gli strumenti che abbiamo già a disposizione per la concorrenza li abbiamo trasposti nella regolamentazione ex ante: se un gruppo non rispetta le regole del Digital Market Act in modo ripetuto si può arrivare a chiedergli la separazione strutturale sul mercato europeo».
Con le nuove regole sarebbe ancora possibile l’acquisizione di WhatsApp e Instagram da parte di Facebook?
«L’operazione va notificata immediatamente alla Commissione in modo che possa seguire tutta l’evoluzione. E verificare che non ci siano violazioni delle nuove regole
ex ante. È uno strumento diverso dal controllo delle fusioni, uno strumento del mercato interno di accompagnamento e non di sanzione, che va compreso dal management».
Quali sono gli obblighi previsti per piattaforme e intermediari online dal Digital Services Act?
«Ad esempio devono notificare alle autorità se è stato commesso un crimine, bloccare l’accesso a chi vende materiale contraffatto, fare una pubblicità trasparente, fornire chiarezza sull’algoritmo usato per spingere un determinato contenuto. La necessità di avere un moderatore che possa intervenire subito, sia umano sia automatizzato. Le autorità nazionali due volte l’anno faranno degli audit per controllare che le regole siano rispettate».
La presentazione dei due pacchetti è stata rimandata più volte. Avete risolto le divergenze con Vestager?
Non sono assolutamente regole contro qualcuno ma cambieranno in modo significativo il modo di agire delle grandi piattaforme
Quello che è autorizzato nel mondo fisico dovrà continuare a essere permesso online ma quello che è vietato offline dovrà esserlo anche online
Se un gruppo non rispetta le regole della concorrenza in modo ripetuto si può arrivare a chiedergli la separazione strutturale sul mercato europeo
«Le posizioni sono allineate. Abbiamo integrato le reciproche preoccupazioni».