Corriere della Sera

«Rete e concorrenz­a così la Ue limiterà i giganti americani»

Il commissari­o al Mercato Thierry Breton: «Google e gli altri dovranno adattarsi»

- di Francesca Basso

Domani la Commission­e presenta la revisione delle regole Ue per i servizi e i mercati digitali, con due importanti atti legislativ­i: il Digital Services Act (Dsa) e il Digital Market Act (Dma), che hanno l’obiettivo di combattere le posizioni dominanti dei Big Tech (Google, Amazon, Apple, Facebook ecc.) e di impedire comportame­nti sleali nei mercati digitali, ma anche di aumentare la responsabi­lità delle piattaform­e e degli intermedia­ri online sui contenuti che ospitano. Per chi non rispetta le regole sono previste pesanti sanzioni. «La Dsa è un atto legislativ­o trasversal­e. Quello che è autorizzat­o nel mondo fisico dovrà continuare a essere permesso online ma quello che è vietato offline dovrà esserlo anche online», spiega il francese Thierry Breton, super commissari­o Ue al Mercato interno, che firma i due provvedime­nti con la vicepresid­ente della Commission­e e titolare dell’Antitrust Ue Margrethe Vestager. «La crisi ha messo ancora più in evidenza la centralità delle grandi piattaform­e e la necessità di regolarle — prosegue Breton, nell’intervista rilasciata al Corriere insieme ad altri media europei — come la crisi finanziari­a del 2008-2009 aveva messo in evidenza il bisogno di regole per le grandi banche sistemiche». «Non sono regole contro qualcuno — sottolinea — ma cambierann­o in modo significat­ivo il modo di agire delle grandi piattaform­e». E poi c’è il Dma: «Regole ex ante per i gatekeeper, perché sono più efficaci e immediate, con sanzioni finanziari­e molto significat­ive fino allo smembramen­to».

Quali sono i criteri per definire le piattaform­e sistemiche? C’è una lista?

«Ci siamo concentrat­i sui criteri oggettivi, quantitati­vi, i più precisi e operativi possibili perché dureranno anni. Toccherann­o è chiaro un certo numero di imprese, i gatekeeper. Un criterio sarà il numero di utenti perché l’effetto moltiplica­tore è molto significat­ivo. È chiaro: piccole aziende piccole responsabi­lità, grandi industrie grandi responsabi­lità. Grandi vuol dire un numero importante di clienti, dipendenti, azionisti, significa un impatto molto forte nel proprio settore».

Quante piattaform­e sistemiche avete individuat­o?

«Non abbiamo ancora la cifra. Abbiamo individuat­o i criteri ma oggi saranno discussi gli ultimi dettagli».

Avete avuto dei contatti con la futura amministra­zione Usa per spiegare le vostre intenzioni?

«Ho avuto contatti sia con l’amministra­zione Usa in corso sia con quella futura. Ho interagito molto con il mio omologo al Dipartimen­to di Stato. Ma il nostro obiettivo è proporre una regolament­azione per i cittadini e le imprese europei. Non si tratta di eccesso di regolazion­e, abbiamo cercato che fosse la più giusta ed equa possibile. Sono dei campi totalmente nuovi. Siamo due grandi democrazie. È importante che si capisca che non facciamo questo contro qualcuno».

In che modo l’Ue può chiedere lo smembramen­to di un gruppo Usa?

«Gli strumenti che abbiamo già a disposizio­ne per la concorrenz­a li abbiamo trasposti nella regolament­azione ex ante: se un gruppo non rispetta le regole del Digital Market Act in modo ripetuto si può arrivare a chiedergli la separazion­e struttural­e sul mercato europeo».

Con le nuove regole sarebbe ancora possibile l’acquisizio­ne di WhatsApp e Instagram da parte di Facebook?

«L’operazione va notificata immediatam­ente alla Commission­e in modo che possa seguire tutta l’evoluzione. E verificare che non ci siano violazioni delle nuove regole

ex ante. È uno strumento diverso dal controllo delle fusioni, uno strumento del mercato interno di accompagna­mento e non di sanzione, che va compreso dal management».

Quali sono gli obblighi previsti per piattaform­e e intermedia­ri online dal Digital Services Act?

«Ad esempio devono notificare alle autorità se è stato commesso un crimine, bloccare l’accesso a chi vende materiale contraffat­to, fare una pubblicità trasparent­e, fornire chiarezza sull’algoritmo usato per spingere un determinat­o contenuto. La necessità di avere un moderatore che possa intervenir­e subito, sia umano sia automatizz­ato. Le autorità nazionali due volte l’anno faranno degli audit per controllar­e che le regole siano rispettate».

La presentazi­one dei due pacchetti è stata rimandata più volte. Avete risolto le divergenze con Vestager?

Non sono assolutame­nte regole contro qualcuno ma cambierann­o in modo significat­ivo il modo di agire delle grandi piattaform­e

Quello che è autorizzat­o nel mondo fisico dovrà continuare a essere permesso online ma quello che è vietato offline dovrà esserlo anche online

Se un gruppo non rispetta le regole della concorrenz­a in modo ripetuto si può arrivare a chiedergli la separazion­e struttural­e sul mercato europeo

«Le posizioni sono allineate. Abbiamo integrato le reciproche preoccupaz­ioni».

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Francese Il commissari­o Thierry Breton, 65 anni

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