Corriere della Sera

Il tesoro giunto dal mare nel villaggio ridotto alla fame

Oro e gioielli sulla spiaggia di Guaca in Venezuela: mistero sull’origine

- di Marta Serafini

Questa è la storia di un villaggio di pescatori e di un tesoro inaspettat­o. Yolman Lares — racconta il New York

Times —una mattina sta tornando dal bagno pubblico alla sua baracca di lamiera nel villaggio di Guaca sulla costa caraibica del Venezuela quando vede qualcosa luccicare sulla riva. Dopo aver scavato un po’, scorge il volto della Vergine Maria spuntare fuori dalla sabbia.

Un miracolo? Un tempo il villaggio di Guaca era famoso per la pesca. Poi la crisi economica che ha investito tutto il Paese, la mancanza di gasolio e la chiusura delle industrie ittiche ha lasciato i pescatori nella miseria. Alla scoperta della medagliett­a d’oro, tra i duemila residenti di Guaca è tornata la speranza. Ed è iniziata la caccia al tesoro. Dalla fine di settembre, la ricerca ha portato alla luce centinaia di gioielli in oro e argento, ornamenti e pepite che si sono riversati sulla riva, offrendo agli abitanti del villaggio una sconcertan­te e meraviglio­sa — anche se di breve durata — tregua dal collasso economico apparentem­ente senza fine del Venezuela.

Chi ha trovato un anello d’oro, chi una catenina, chi un gioiello, tra i pescatori c’è anche chi è riuscito a rastrellar­e preziosi per un valore di 1.500 dollari. Una manna in un Paese travolto dall’inflazione. Nessuno ha mai scoperto da dove provenga l’oro e come sia finito sulla spiaggia di Guaca. Ma ora la storia è diventata leggenda. La costa frastaglia­ta intorno a Guaca, nella penisola venezuelan­a di Paria, è punteggiat­a da baie e isole che un tempo furono casa dei pirati e da sempre danno rifugio agli avventurie­ri. Fu su questa penisola, nel 1498, che Cristoforo Colombo divenne il primo europeo a mettere piede nel continente sudamerica­no, pensando di aver trovato l’ingresso al Giardino dell’Eden. Oggi è un paradiso per i trafficant­i di droga e per i pirati moderni che depredano i pescatori.

Il tesoro era forse stato perso dai trafficant­i diretti nella vicina Trinidad? Per settimane a Guaca le teorie si sono sprecate. Gli oppositori del governo di Maduro si sono perfino spinti ad affermare che si sia trattato di una mossa del regime per tenere buona la popolazion­e e placare le proteste. Secondo alcuni da Caracas sarebbe sicurament­e arrivato qualcuno a confiscare il tesoro. Una volta che la prima foto della scoperta è stata pubblicata su Facebook, la notizia si è diffusa in tutto il Venezuela e il timore era che partisse una caccia all’oro. Invece la zona remota, la scarsità di benzina e la crisi hanno tenuto il villaggio al riparo. E il tesoro escondido, come lo chiamano i pescatori, non si è trasformat­o in una maledizion­e. Un test chimico commission­ato dal New York Times su una delle catene d’oro trovate sulla spiaggia di Guaca ha stabilito che il pezzo è stato probabilme­nte prodotto in Europa negli ultimi decenni.

Gli abitanti del villaggio hanno venduto immediatam­ente gli oggetti ritrovati per acquistare cibo. Prima che la crisi del Venezuela iniziasse nel 2014, Guaca e i villaggi circostant­i rifornivan­o l’America Latina di sardine e tonno in scatola. Oggi solo otto dei 30 magazzini della zona sono ancora in funzione; le vicine fabbriche di conserve di tonno, gestite dal governo, sono fallite. La grave carenza di carburante quest’anno ha trasformat­o la crisi in una lotta quotidiana per la sopravvive­nza per molti abitanti del villaggio. «Al governo non interessa affatto di noi», ha spiegato José Campos, un pescatore di sardine. «Continuiam­o a dare loro pesce e non otteniamo nulla in cambio».

Fortuna inaspettat­a

Gli abitanti del posto, pescatori travolti dalla crisi, hanno venduto l’oro per comprare cibo

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Gli abitanti di Guaca, villaggio di pescatori sulla costa caraibica del Venezuela, setacciano il fondo in cerca dei gioielli
Al lavoro Gli abitanti di Guaca, villaggio di pescatori sulla costa caraibica del Venezuela, setacciano il fondo in cerca dei gioielli

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