SUBITO IL VACCINO AI RAGAZZI PER FARLI TORNARE A SCUOLA
Caro direttore, una piccola proposta da una docente anziana: dopo personale sanitario e super fragili, bisogna vaccinare i ragazzi delle superiori: restituiamo loro la vita e, soprattutto, la scuola in presenza.
Sono loro che hanno più bisogno di tutti di vedersi, di studiare insieme, prendere i mezzi, fare sport. Se i contagi si sono moltiplicati quando anche i ragazzi hanno ricominciato a spostarsi (per andare a scuola e non per colpa della scuola) allora «liberiamoli»! Perché non ne parla nessuno?
Carla Ticozzelli
Cara signora Ticozzelli,
Pubblico la lettera con la speranza che la sua proposta venga letta e accolta da chi sta organizzando la distribuzione del vaccino in Italia. La pandemia ha colpito interi settori economici, molte aziende non riusciranno a sopravvivere o lo faranno con grande fatica. Se ne parla giustamente molto e si discute animatamente delle compensazioni necessarie a superare questa fase critica. Si parla molto meno dei danni che la pandemia sta facendo ai nostri ragazzi. Se è necessario chiudere qualcosa, subito si pensa alla scuola: come se contasse poco, come se la preparazione dei nostri figli non fosse poi così importante. Abbiamo visto come è stata preparata male la ripresa in presenza delle lezioni. Tutte le misure indispensabili (doppi turni, allungamento delle lezioni al sabato, scaglionamento degli orari, trasporti, tracciamento dei contagi) non sono state varate o sono state applicate male. Il risultato è che per il secondo anno gli studenti delle superiori fanno lezione a distanza, qualcuno in un ambiente più organizzato, altri con grandissime difficoltà. È un gap in termini di intensità e di preparazione che sarà arduo rimontare. Così come nessuno restituirà a questi ragazzi la bellissima esperienza della vita comune in classe, delle amicizie e delle relazioni che nascono a scuola, del rapporto con gli insegnanti. Proprio per questo trovo la sua proposta importante: nell’agenda delle vaccinazioni diamo un posto in prima fila agli studenti, facciamoli tornare sui banchi (come stanno chiedendo in molte manifestazioni), facciamoli tornare a vivere. È un risarcimento dovuto.