Flop di una stagione politico-giudiziaria
Bisogna aggiornare a cadenza settimanale l’interminabile elenco dei rappresentanti della politica colpiti da provvedimenti giudiziari, stritolati nel tribunale mediatico e poi risultati innocenti. Prima di tutti Calogero Mannino, assolto definitivamente in Cassazione dopo 29 (ventinove!) anni di calvario (anche in carcere e agli arresti domiciliari) per accuse inverosimili, ma prese per buone da magistrati che godono di un prestigio immeritato, ora risultate del tutto infondate. Poi Nunzia Di Girolamo, di Forza Italia, assolta dopo sette anni di indagini per non aver commesso alcun fatto. Giusto per la cronaca, assolto in settimana anche Fabio Riva dell’ex Ilva, in una vicenda che ha comunque cambiato il panorama industriale italiano, con il sacrificio di un innocente. I nuovi arrivati si aggiungono così al caso più recente di Antonio Bassolino, assolto per la diciannovesima volta perché «il fatto non sussiste», agli assolti Filippo Penati, figura di rilievo del Pd, Cota, ex governatore del Piemonte, Francesco Storace ex governatore del Lazio (centrodestra), Leopoldo Di Girolamo ex sindaco Pd di Terni, l’ex sindaco di Parma Pietro Vignali (Forza Italia), Clemente Mastella e la moglie Sandra Lonardo, sottoposta a forti misure restrittive. E poi, per non dimenticare: assolto Nicola Cosentino, ex re campano di Forza Italia, nemmeno indagato l’ex ministro Maurizio Lupi, costretto a dimettersi perché «coinvolto» in un’inchiesta, idem per l’ex ministra Federica Guidi, data in pasto all’opinione pubblica, assolto l’ex presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani, la ligure Raffaella Paita (Pd), l’ex assessore fiorentino del Pd Graziano Cioni, Roberto Maroni, ex leader della Lega ed ex governatore della Lombardia, l’ex senatore Pd della Basilicata Salvatore Margiotta, l’ex sindaco di centrosinistra di Roma Ignazio Marino. Assolti Raffaele Fitto, ex presidente di centrodestra della Regione Puglia, Beppe Sala, attuale sindaco di Milano, Renato Schifani, ex presidente del Senato di Forza Italia. Ovviamente bisognerà aggiungere nomi meno noti di politici assolti, nonché i nomi la cui assoluzione non è definitiva e dunque ancora controversa, per non dare appigli ai giornalisti manettari che vedono le assoluzioni, simbolo di una stagione politico-giudiziaria fallimentare, come il fumo negli occhi.