INTERVENTI E REPLICHE
«Vaccinarsi tutti e al più presto»
Ringrazio Beppe Severgnini per aver preso in considerazione la nostra posizione e capisco il suo ragionamento. Anche io spero che gli italiani si convincano ad andare a fare presto il vaccino, io sarò il primo della mia città proprio per dare il buon esempio. Credo che questo tema che ho posto sarà il tema centrale dopo le vacanze di Natale, ora siamo tutti concentrati su sulla gestione di questo Natale anomalo, mi auguro con il massimo rigore possibile. Quando il vaccino sarà disponibile, il tema che si porrà nel dibattito pubblico sarà il tempo che ci vorrà per arrivare al giorno della «liberazione» e il giorno della liberazione del paese non sarà il giorno in cui arriverà il vaccino ma sarà il giorno in cui arriveremo all’immunità di gregge. Tutti i virologi affermano che ci arriveremo quando almeno il 70% della popolazione sarà stata vaccinata. E quindi sarà fondamentale la velocità con la quale arriveremo all’immunità di gregge, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista socio economico, perché, chi prima raggiungerà l’immunità di gregge, prima rimetterà in moto l’economia e il lavoro. Diventerà un tema di competitività territoriale tra l’Italia e gli altri Paesi, dell’Europa e del mondo. Per questo noi abbiamo posto la questione, sperando in un civismo molto forte, ma temiamo quello che dice anche Lei, il radicamento del pensiero No-vax nel nostro Paese, o il complottismo o la diffidenza verso la scienza. E temiamo che i tempi potrebbero allungarsi creando un problema enorme nel Paese, anche rispetto a Europa e resto del mondo. Capisco il ragionamento che fa rispetto al creare divisioni o scontri o discriminazioni, però credo che sarebbe molto più grave liberare le nostre città in ritardo. Sogno di mettere quanto prima all’ingresso della mia città il cartello «Pesaro città free-Covid» come una volta, quando, dopo la sciagura di Chernobyl, tanti comuni fecero la gara nel mettere il cartello «Comune denuclearizzato». Come allora noi oggi dobbiamo pensare a liberare le nostre città dal Covid prima possibile. Senza un meccanismo di obbligatorietà o un incentivo molto forte a fare il vaccino temo che l’immunità di gregge la avremo molto tardi, creando un ulteriore danno al nostro Paese, così ferito dalla crisi sanitaria e socioeconomica. Spero, ovviamente, che abbia ragione lei e che gli italiani ci sorprendano positivamente.