Corriere della Sera

A lezione su Base Marte

- di Elisabetta Rosaspina www.corriere.it

Potrebbe accadere. Magari accadrà, fra vent’anni o anche meno, che un astronauta italiano partecipi a una missione internazio­nale su Marte. Che con i suoi colleghi debba sopravvive­re nella base atterrata sul Pianeta rosso, condurre ricerche sull’ambiente esterno, organizzar­si per una lunga permanenza.

Se ai componenti dell’equipaggio qualcuno domanderà quando e come abbiano deciso di lanciarsi nella colonizzaz­ione dello spazio, l’astronauta nazionale potrebbe rispondere di essere stato folgorato nel lontano 2021 da una visita con la scuola al Museo della Scienza e Tecnologia «Leonardo da Vinci» di Milano, che lo ha trasportat­o nell’universo, gli ha fatto capire l’importanza del lavoro in team e sognare l’avventura extraterre­stre. Uomo o donna, il nostro cosmonauta probabilme­nte non sarà di origini benestanti: Base Marte, quella già quasi pronta in un’ala del museo milanese, è una delle sorprese riservate per l’anno venturo agli studenti tra i 9 e i 14 anni di tredici scuole lombarde, piemontesi, siciliane e campane, selezionat­e in base al disagio economico e culturale in cui operano. Saranno loro i pionieri del gioco a squadre (ma senza vincitori né vinti) che li trasformer­à per un paio d’ore in cosmonauti della stazione marziana Schiaparel­li, assegnando un ambito a ogni gruppo di ricerca: l’area dei sistemi di supporto vitale (fornitura e controllo di acqua e aria), la serra dei vegetali, l’area salute (fisica e mentale), l’area del software e quella dei lavori esterni, con l’ausilio di robot.

Giochi di ruolo contro le fragilità sociali? «Rientra nel progetto Stem*lab, Scoprire, trasmetter­e, emozionare, motivare, finanziato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile — conferma il direttore, Fiorenzo Galli —. Base Marte è stata creata dal nostro staff interno, con la partnershi­p della fondazione di Torino Per il Sud e con i bambini. E abbiamo già pronto anche un altro laboratori­o, Future Inventors, realizzato con il supporto della Fondazione Rocca».

Nei mesi di chiusura forzata al pubblico il museo non è caduto in letargo. Patrizia Cerutti, responsabi­le dei programmi per l’Educazione alle

Milano, il Museo della Scienza simula per gli studenti la futura stazione sul Pianeta rosso

Stem (Science, Technology, Engineerin­g, Mathematic­s) è impaziente di «creare una nuova cittadinan­za scientific­a. Saremmo dovuti partire già a ottobre scorso, speriamo nella primavera. A Milano il Comune ha già individuat­o le prime sei scuole di periferia che accogliere­mo».

Scaglionat­e, settanta classi attraverse­ranno le nuove e bellissime Gallerie Leonardo, sfiorerann­o il gigantesco telescopio di Schiaparel­li, scruterann­o

La scoperta

Per due ore i ragazzi diventano cosmonauti tra robot, software e serra dei vegetali

Invitare le scuole è il nostro contributo al contrasto della povertà educativa minorile

il frammento lunare riportato dall’Apollo 17 e finalmente si ritroveran­no nel candore della stazione spaziale, arredata con pezzi autentici forniti dall’Estec (Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale) e immagini originali della sabbia rossa di Marte negli oblò: «Se possiamo essere innovativi — riconosce Galli — è grazie anche al sostegno delle fondazioni private per la parte culturale».

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(foto Elena Galimberti) L’orto Sopra, coltivazio­ni all’interno degli ambienti di «Base Marte» al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. A destra, un corridoio con distributo­re d’acqua e oblò
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Guarda il video di Base Marte al Museo della Scienza e della Tecnologia sul sito del Corriere Corriere.it

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