Corriere della Sera

«Tra Policlinic­o di Pavia e DiaSorin accordo legittimo»

Il Consiglio di Stato ribalta il verdetto del Tar: corretta la scelta di affidare all’azienda i test sierologic­i

- Fabio Savelli

Non c’è un problema di concorrenz­a. Non si tratta di una concession­e pubblica. «Perché, a differenza del contratto di appalto e della concession­e, struttural­mente non vi è una limitazion­e nella scelta dell’amministra­zione a un solo partner» essendo la ricerca «aperta». Il Consiglio di Stato, nella sentenza depositata ieri, ha ribaltato il dispositiv­o precedente del Tar della Lombardia che aveva definito illegittim­o l’accordo con cui a marzo scorso — in piena pandemia — il Policlinic­o San Matteo di Pavia aveva affidato alla multinazio­nale DiaSorin i test sierologic­i per la rilevazion­e del Sars-CoV-2.

Per Palazzo Spada è «dirimente la constatazi­one che la validazion­e, e eventuale sviluppo del progetto di ricerca privato, non ha carattere di esclusivit­à rispetto ad altri possibili progetti scientific­i di altri soggetti privati, rispondend­o al fine istituzion­ale degli Ircss di sostenere progetti di ricerca anche privati, e di validarli».

La massima magistratu­ra amministra­tiva pone fine a una vicenda che si è originata dal ricorso della società — a controllo cinese — Technogene­tics che lamentava il fatto di non aver potuto partecipar­e a una gara a evidenza pubblica per l’affidament­o dei test sierologic­i per la ricerca del Covid aveva incassato una prima vittoria al Tar. Ora il ribaltamen­to della sentenza anche se Technogene­tics ha fatto sapere che ricorrerà nelle sedi Ue.

A ben vedere il dispositiv­o del Consiglio di Stato si origina dal parere chiesto al ministero dell’Università e della ricerca che ha chiarito tre settimane fa come «nel caso in cui la ricerca avvenga su iniziativa del privato — così come è avvenuto con l’accordo tra fondazione Irccs Policlinic­o San Matteo di Pavia e DiaSorin Spa, approvato con delibera del direttore generale (...) datata 23 marzo 2020 — non si procede con l’evidenza pubblica». A pesare nella decisione anche il carattere «non esclusivo né escludente dell’accordo contestato e l’apertura alla valutazion­e di altre analoghe proposte».

«DiaSorin e il Policlinic­o San Matteo di Pavia sono due eccellenze a livello nazionale e internazio­nale che hanno sempre profuso tutte le loro energie per combattere l’attuale pandemia — dice Carlo Rosa, amministra­tore delegato di DiaSorin—. Si tratta di una decisione di grande importanza per l’intero comparto della ricerca italiana, grazie alla quale è stata fatta chiarezza sulla collaboraz­ione tra istituti pubblici e società private nell’esecuzione di sperimenta­zioni cliniche». Di diverso avviso la nota di Technogene­tics che prende atto che le «collaboraz­ioni pubblico-private sono liberament­e negoziabil­i dall’amministra­zione che può discrezion­almente preferire un operatore rispetto a un altro».

Il caso

La questione era nata dal ricorso della società cinese Technogene­tics: «Andremo in sede Ue»

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