«Tra Policlinico di Pavia e DiaSorin accordo legittimo»
Il Consiglio di Stato ribalta il verdetto del Tar: corretta la scelta di affidare all’azienda i test sierologici
Non c’è un problema di concorrenza. Non si tratta di una concessione pubblica. «Perché, a differenza del contratto di appalto e della concessione, strutturalmente non vi è una limitazione nella scelta dell’amministrazione a un solo partner» essendo la ricerca «aperta». Il Consiglio di Stato, nella sentenza depositata ieri, ha ribaltato il dispositivo precedente del Tar della Lombardia che aveva definito illegittimo l’accordo con cui a marzo scorso — in piena pandemia — il Policlinico San Matteo di Pavia aveva affidato alla multinazionale DiaSorin i test sierologici per la rilevazione del Sars-CoV-2.
Per Palazzo Spada è «dirimente la constatazione che la validazione, e eventuale sviluppo del progetto di ricerca privato, non ha carattere di esclusività rispetto ad altri possibili progetti scientifici di altri soggetti privati, rispondendo al fine istituzionale degli Ircss di sostenere progetti di ricerca anche privati, e di validarli».
La massima magistratura amministrativa pone fine a una vicenda che si è originata dal ricorso della società — a controllo cinese — Technogenetics che lamentava il fatto di non aver potuto partecipare a una gara a evidenza pubblica per l’affidamento dei test sierologici per la ricerca del Covid aveva incassato una prima vittoria al Tar. Ora il ribaltamento della sentenza anche se Technogenetics ha fatto sapere che ricorrerà nelle sedi Ue.
A ben vedere il dispositivo del Consiglio di Stato si origina dal parere chiesto al ministero dell’Università e della ricerca che ha chiarito tre settimane fa come «nel caso in cui la ricerca avvenga su iniziativa del privato — così come è avvenuto con l’accordo tra fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia e DiaSorin Spa, approvato con delibera del direttore generale (...) datata 23 marzo 2020 — non si procede con l’evidenza pubblica». A pesare nella decisione anche il carattere «non esclusivo né escludente dell’accordo contestato e l’apertura alla valutazione di altre analoghe proposte».
«DiaSorin e il Policlinico San Matteo di Pavia sono due eccellenze a livello nazionale e internazionale che hanno sempre profuso tutte le loro energie per combattere l’attuale pandemia — dice Carlo Rosa, amministratore delegato di DiaSorin—. Si tratta di una decisione di grande importanza per l’intero comparto della ricerca italiana, grazie alla quale è stata fatta chiarezza sulla collaborazione tra istituti pubblici e società private nell’esecuzione di sperimentazioni cliniche». Di diverso avviso la nota di Technogenetics che prende atto che le «collaborazioni pubblico-private sono liberamente negoziabili dall’amministrazione che può discrezionalmente preferire un operatore rispetto a un altro».
Il caso
La questione era nata dal ricorso della società cinese Technogenetics: «Andremo in sede Ue»