Facebook e Google, ricetta PornHub?
Facebook e Google-YouTube cambieranno strategia sulla pubblicazione di contenuti seguendo l’esempio di PornHub? L’accostamento è audace, ma in Silicon Valley ci si incomincia a chiedere se alle reti sociali, destinate a perdere l’irresponsabilità per i contenuti diffusi, garantita loro dalla Section 230 di una legge del 1996, non convenga ispirarsi alle scelte del sito porno più diffuso sul web. Per evitare guai peggiori, PornHub ha appena scelto di eliminare oltre 10 dei 13,5 milioni di video offerti al pubblico: ha cancellato tutti quelli ricevuti da utenti non noti e verificati che partecipano al loro Model Program o sono registrati come content partners. I fatti: il sito porno fondato 13 anni fa ha creato una vasta library di video accettando — come le altre reti sociali — i contributi di tutti gli utenti. Poi, due settimane fa, un’inchiesta di una grande firma del New York Times, Nicholas Kristof, ha denunciato la presenza su PornHub di molte riprese di minorenni o persone non consenzienti. Scandalo, denunce. Visa e Mastercard hanno smesso di fornire i loro servizi al sito. Stretta tra rischi giudiziari e blocco dei canali di finanziamento, la multinazionale del sesso digitale ha cambiato rotta. Lunedì ha annunciato una nuova politica di selezione dei contenuti: via dagli archivi i filmati non verificati. Secondo il sito tecnologico Motherboard, i video offerti da PornHub sono così scesi da 13,5 a meno di 3 milioni. Mossa tardiva ma apprezzata dallo stesso Kristof, mentre adesso il sito porno si vanta di aver introdotto «requisiti e criteri di verifica severi che piattaforme come Facebook, YouTube, Instagram, TikTok, Twitter e Snapchat devono ancora istituire». Solo una provocazione? Certo, le altre reti non producono un materiale socialmente pericoloso come la pornografia. Ma gli abusi, le distorsioni, la diffusione di bullismo, diffamazioni, fake news e teorie cospirative, stanno spingendo tanto i democratici quanto i repubblicani Usa a cancellare quell’irresponsabilità per i contenuti che gli stessi autori della norma oggi giudicano superata: era stata introdotta per aiutare un’industria nascente a crescere senza troppi vincoli, ma oggi quelle società sono diventati giganti con un’enorme capacità di influenzare l’opinione pubblica. Prima o poi arriveranno regole che ora anche Trump pretende a gran voce.