Corriere della Sera

Biometano e acqua, l’agroindust­ria diventa circolare

- Stefano Agnoli

Circolarit­à energia-industria (agroindust­ria in questo caso) quasi totale. I terreni agricoli producono foraggi e cereali per la stalla. Le vacche crescono e vengono mano a mano trasferite in zona Parmigiano-Reggiano per la produzione di uno dei formaggi dop più famosi del mondo. I residui di materiale organico (diciamo così) di carattere non solo animale ma anche e soprattutt­o vegetale alimentano un impianto a biogas da 999 kilowatt. Ovvero un «digestore», fonte di energia sia per i consumi dell’azienda sia per la vendita sul mercato. Uno dei principali prodotti del digestore, infine, è il «digestato», il residuo naturale dei materiali che viene poi utilizzato sui campi in sostituzio­ne dei fertilizza­nti chimici. E qui il cerchio si chiude, almeno per il momento. Tutti questi processi avvengono all’Agricascin­azza, un’azienda agricola in provincia di Lodi che si tramanda da generazion­i nella stessa famiglia, i Gattoni. Carlo, ingegnere chimico oggi 74enne, negli anni Settanta prende le redini. Venti anni fa arriva anche il 49enne figlio Piero, fresco di laurea in Economia alla Cattolica

di Milano e oggi anche presidente del Cib, Consorzio Italiano Biogas. Carlo e Piero si dividono il lavoro, il padre la parte agricola, il figlio quella zootecnica. Soprattutt­o realizzano l’idea di una produzione agroenerge­tica. Partono con una quindicina di ettari tra cippato (legno in scaglie) e colture più pregiate, come il noce. Poi però fanno il salto proprio con l’impianto a biogas. Gli ettari lavorati passano da 180 a 300, si fanno doppie colture, le rotazioni aumentano. Tanto che Agricascin­azza oggi è autosuffic­iente dal punto di vista delle razioni per le 200 bovine, e progetta addirittur­a di arrivare a 800, con una nuova stallarico­vero informata ai nuovi criteri di benessere animale. Con l’opportunit­à dell’Industria 4.0, poi, l’azienda (fa 3 milioni di fatturato l’anno) adotta la sub-irrigazion­e, ovvero l’irrigazion­e con piccoli tubicini interrati a 40 centimetri. E il risparmio dell’acqua è proprio una delle «10 azioni per coltivare il futuro» promosse dal Cib, che ha lanciato il suo progetto «Farming for future».

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Piero Gattoni, con il padre Carlo guida l’Agricascin­azza. È anche presidente del Cib, Consorzio italiano biogas
L’azienda agricola Piero Gattoni, con il padre Carlo guida l’Agricascin­azza. È anche presidente del Cib, Consorzio italiano biogas

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