Terna lancia Equigy Come risparmiare con la casa «smart»
Coinvolgere milioni di consumatori nella gestione del sistema elettrico nazionale e dare loro la possibilità di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso un utilizzo intelligente dei dispositivi elettrici domestici. Dalla scaldabagno, ai sistemi di cottura a induzione, fino agli impianti fotovoltaici con batterie e alle auto elettriche, sono innumerevoli gli oggetti di uso quotidiano che possono rientrare nel progetto Energy of things (Eot), lanciato da Terna.
«Eot, che utilizza la diffusione di internet nella gestione e nel controllo degli apparecchi di casa, è un progetto che punta a bilanciare la produzione con i consumi di energia elettrica, facendo leva sul lato dei consumi», spiega Luca Marchisio, responsabile delle strategie. «I dispositivi elettrici domestici o industriali connessi e controllati da remoto attraverso una innovativa piattaforma digitale a supporto della rete gestita da Terna, saranno gestiti come se fossero una unica fonte di consumo, con la possibilità per il gestore elettrico di regolare la domanda. Si tratta di una possibilità di grande importanza nel momento in cui la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili diventerà predominante».
Migliorare il bilanciamento tra la domanda e la produzione di energia elettrica (da fonti rinnovabili) è dunque il concetto chiave che muove il progetto Eot. Tutto questo sarà possibile attraverso Equigy, una joint venture costituita da Terna con altri due gestori di rete europei (il tedesco-olandese TenneT e lo svizzero SwissGrid), in grado di favorire in modo intelligente la partecipazione di più dispositivi di diversa taglia distribuiti sul territorio per modulare, a seconda delle esigenze, le richieste di energia sulla rete.
L’iniziativa punta a rafforzare il ruolo di Terna come regista della transizione energetica e abilitatore del nuovo sistema energetico italiano. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione avranno una sempre maggiore importanza e per questo Terna dedicherà circa 900 milioni di euro, sugli 8,9 miliardi complessivi del piano industriale al 2025, a digitalizzazione e innovazione.