La proposta
In una nota al ministro Franceschini la richiesta di misure urgenti per il rilancio del settore Federculture: «Un tavolo per la ripartenza»
Un tavolo permanente di confronto per il rilancio e la riforma del settore culturale: lo chiede in una nota il Consiglio direttivo di Federculture al ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. E aggiunge che si definiscano tempi e modi di riapertura dei luoghi della cultura, «unico ristoro immateriale per i cittadini»; e che si avviino al più presto interventi per la ripresa.
Così il Consiglio direttivo, riunitosi martedì, che pur disettore chiarandosi soddisfatto del decreto Fondo Cultura (battaglia di Federculture nata da una proposta di Pierluigi Battista sul «Corriere»), auspica che vengano «con urgenza predisposti gli strumenti attuativi e emanato il relativo bando, nonché la previsione di un incremento, per il 2021, della parte relativa al fondo di garanzia», per poter progettare la futura offerta culturale.
Federculture sottolinea poi lo stato d’allarme dovuto alla sospensione di tutte le attività culturali, nonostante gli adeguamenti a norme di sicurezza più restrittive. E, oltre a uno strumento permanente «di confronto e concertazione con le categorie rappresentate per la verifica delle misure in corso di attuazione e dell’impiego delle risorse derivanti dal Recovery Plan», viene invocata la ripartenza del attraverso un processo di adeguamento normativo in 5 punti (elenco esteso su federculture.it), tra cui: inserire nei programmi europei l’adeguamento infrastrutturale dei luoghi della cultura per renderli sicuri e accoglienti; predisporre un piano di digitalizzazione del patrimonio archivistico e una campagna di investimento per una nuova produzione culturale in presenza, in comunità e in digitale dalle città ai borghi. Perché alla cultura oggi «va il compito di rappresentare il motore di un nuovo welfare italiano».