Corriere della Sera

Il Milan è stanco e s’aggrappa a Donnarumma Ma Ibra scalpita

- Carlos Passerini

Mani grandi, mani senza fine. Mani senza le quali il Milan di certo oggi non avrebbe quel punticino in più che ancora gli consente di restare davanti a tutti. Gigio Donnarumma è un campione, questo già si sapeva, ma in forma come adesso non lo è stato mai. E mercoledì notte, a Marassi contro il Genoa, con quel volo strepitoso a levare la palla dall’incrocio sulla girata di Scamacca, lo ha dimostrato una volta di più. Una parata da fenomeno che ha cristalliz­zato il pareggio, consentend­o al Diavolo di allungare a 24 partite la sua striscia show di risultati utili consecutiv­i, nonostante la notte storta e stanca di molti dei piccoli diavoli.

«Ormai è un leader» ha detto di lui Stefano Pioli. Opinione condivisa tanto dentro allo spogliatoi­o di Milanello quanto ai piani alti di Casa Milan, dove il dossier del rinnovo del portiere è un tema caldissimo. Il contratto scade a giugno, ma il ragazzo vuole restare. E lo ha detto chiaro anche al suo agente Raiola. Ecco perché da dentro Casa Milan non filtra più quell’ansia da firma che invece si percepiva fino a qualche mese fa.

Resta il nodo ingaggio, non semplice da sciogliere, ma un’intesa si troverà. Oggi Donnarumma guadagna 6 milioni di euro netti, si potrebbe chiudere a 7. Con Maldini si sta discutendo l’inseriment­o di una clausola rescissori­a: la vorrebbe Raiola in caso di mancata Champions, ma il d.t. non è d’accordo. Questioni per niente secondarie, ma siamo in dirittura d’arrivo. Più complessa sarà invece la trattativa con Calhanoglu, che chiede un aumento da 3 a 5 milioni: il Milan non andrà oltre i 3,5-4. Anche l’altra sera Hakan è stato fra i migliori.

Chi invece a Genova ha faticato tremendame­nte è stato Rebic: una volta di più ha dimostrato di non avere i movimenti del centravant­i. Come Leao, al quale ieri lo Sporting Lisbona ha pignorato beni per 35 mila euro, per via del contenzios­o sul suo svincolo unilateral­e del 2018. A gennaio servirebbe un vice Ibra, il tema è noto, fin qui Maldini ha più volte ribadito che non arriverà, ma negli ultimi giorni la questione è stata affrontata: se ne riparlerà. Papu Gomez?

Ipotesi suggestiva, ma improbabil­e. Piace, ma per età e costi non viene considerat­o adatto. Innanzi tutto perché è un trequartis­ta-seconda punta. E lì il Milan è coperto.

Intanto si cerca di portare Zlatan almeno in panchina domenica col Sassuolo, nella penultima gara del 2020 prima di quella del 23 a San Siro con la Lazio: sarà una corsa contro il tempo per riavere il capotribù in un momento chiave della stagione, con l’Inter che fa sentire il fiato sul collo. Lui vuole esserci a tutti i costi. Non ce la farà invece Kjaer, mentre la buona notizia riguarda Theo, che sarà al suo posto. Il Milan è in difficoltà, senza i suoi leader tutto diventa maledettam­ente più difficile, i due pareggi consecutiv­i lo dimostrano. L’obiettivo non è lo scudetto, non lo era e non lo sarà, ma in queste settimane in paradiso il Diavolo s’è trovato bene. Ecco perché non intende scendere tanto velocement­e.

Si prova a recuperare lo svedese per domenica col Sassuolo. Theo c’è, Kjaer no

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Gigio Donnarumma, 21 anni: il suo contratto col Milan scade il 30 giugno
(Ansa) Talento Gigio Donnarumma, 21 anni: il suo contratto col Milan scade il 30 giugno

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