La Roma aggancia il terzo posto Toro rosso di rabbia
L’arbitro Abisso inventa l’espulsione di Singo
La Roma fa il suo dovere, il Torino perde ma gioca da Toro, Abisso arbitra da nomen homen (copyright: Claudio Lotito). Questa è l’estrema sintesi della partita che manda i giallorossi al terzo posto, insieme alla Juventus, e lascia i granata all’ultimo, con il Crotone, ma con fondati motivi per recriminare.
Fonseca limita il turnover in vista di Atalanta-Roma, anche se alla vigilia si è lamentato per il giorno di riposo in meno. Giampaolo ne cambia cinque rispetto alla sconfitta contro l’Udinese. I nomi fanno rumore: Sirigu, Nkoulou, Rodriguez, Rincon e Zaza (infortunato). In difesa c’è Buongiorno (9 minuti di A sulle spalle) e in porta Vanja Milinkovic-Savic, il fratello del laziale Sergej. Sembra la mossa di Gasperini all’inizio del suo mandato all’Atalanta, quando pensionò tanti senatori e lanciò i giovani che hanno fatto la storia della Dea.
L’esperimento, però, salta al 14’, con l’espulsione di Singo per doppia ammonizione: la prima è nettissima (entrataccia su Mkhitaryan) ma la seconda inesistente: Singo ha la sola colpa dell’inesperienza, perché pressa Spinazzola ed entra a 80 metri dalla porta granata. Prende soprattutto la palla, Abisso vede altro.
Giampaolo è costretto a cambiare tre voltre il ruolo a Lukic e Vojvoda; Ansaldi entra per Gojak ma si fa male subito. Nel frattempo la Roma è passata in vantaggio con un gran gol di Mkhitaryan — settimo in campionato, più uno in Europa League — che nasce però da un contatto di Mancini (già ammonito) su Belotti all’avvio dell’azione. Una valutazione completamente diversa da quella fatta su Singo. La botta definitiva arriva quando sbaglia anche il più bravo, cioè Belotti, che fa un assist involontario a Dzeko, steso in area da Bremer in disperato recupero.
Veretout non sbaglia dal dischetto e la gara finisce praticamente lì. Nell’intervallo Fonseca fa uscire Mancini e Bruno Peres, cioè i due ammoniti, pensando così di evitare ogni tentazione ad Abisso. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.
Nella ripresa la Roma gestisce, anche in vista dell’impegno di domenica contro l’Atalanta, a Bergamo, che può essere una tappa decisiva per le ambizioni in zona Champions. Il Torino mostra il coraggio che Giampaolo aveva chiesto alla vigilia: colpisce una traversa con Edera e segna almeno il gol della bandiera con Belotti dopo che Pellegrini aveva firmato il momentaneo 3-0. Bonazzoli, appena entrato, sfiora anche il 3-2. Non sarebbe servito a fare punti, ma è un segnale per chi deve cambiare rotta.