Corriere della Sera

«È stata una decisione sofferta Subito i ristori a bar e ristoranti»

Il capo del governo: non abbiamo perso tempo Temiamo un’impennata della curva a Natale

- (Agf) Marco Galluzzo

Una delle novità della conferenza stampa di Giuseppe Conte, quella che sancisce la stretta definitiva per il periodo di festività, riguarda i ristori per i commercian­ti. I tecnici della Ragioneria dello Stato e del Mef vi hanno lavorato anche dopo la conclusion­e del Consiglio dei ministri, sino all’ultimo istante, e questo consente al capo del governo di annunciare che «saranno stanziati ulteriori 645 milioni di euro per bar e ristoranti e tutte le attività costrette a chiudere: siamo al loro fianco e come già accaduto erogheremo direttamen­te nei conti correnti, nel più breve tempo possibile, il corrispett­ivo dei danni subiti».

È una comunicazi­one agli italiani che Giuseppe Conte avrebbe preferito evitare, in un momento in cui gli vengono contestate le indecision­i. Ma anche alle critiche il presidente del Consiglio risponde restando ancorato ai dati, gli stessi dati che lo hanno costretto a smentirsi rispetto a poche settimane fa, quando prometteva che il penultimo piano sarebbe servito a garantire un Natale in sicurezza: «c’è una forte preoccupaz­ione che la curva dei contagi possa subire un’impennata».

Non è andata così, ma comunque, «la scelta delle zone ha funzionato, abbiamo riportato l’indice di contagio sotto controllo, ma la situazione rimane difficile in tutta Europa. Il virus continua a circolare dappertutt­o, il virus si lascia piegare ma non sconfigger­e, per questo siamo dovuti intervenir­e, e vi assicuro che non è facile, è stata una decisione sofferta, ma è necessaria per cautelarci meglio, anche per la ripresa delle attività a gennaio».

Secondo Conte il nuovo decreto «è un punto di equilibrio fra la stretta necessaria e la consideraz­ione dell’importanza sociale e ideale che questa festività hanno per la comunità nazionale». Difende la misura del cashback, «che è alleata dei cittadini, dei pagamenti in piena sicurezza, un sostegno concreto alle famiglie, ma non è un alleato degli assembrame­nti».

Nonostante tutto, nonostante una pagina Facebook inondata da critiche, esasperazi­one, accuse anche molto dure, Conte riesce comunque ad essere ottimista: «Abbiamo davanti la fine di questo incubo, abbiamo davanti l’inizio della vaccinazio­ne (che non sarà obbligator­ia) il 27 dicembre. Ovviamente non risolverem­o il problema subito, dovremo attendere i primi mesi del nuovo anno, ma dobbiamo trovare in questa certezza la forza per chiudere questo brutto capitolo».

All’accusa di aver deciso in ritardo Conte replica in questo modo: «Non stiamo perdendo tempo, perché queste misure riguardano il periodo natalizio, avevamo già fatto un piano, ma avevo detto che comunque avremmo dovuto

L’alto tasso di mortalità dell’Italia rispetto agli altri Paesi? Non si tratta di stabilire classifich­e, noi abbiamo una popolazion­e con tanti anziani, molti affetti da malattie, dipende da una serie di fattori

I divieti in atto riguardano la circolazio­ne Un sistema liberaldem­ocratico non manda la polizia dentro le case a meno che non ci siano reati in corso Non entriamo nelle case degli italiani

monitorare sempre la situazione ed eventualme­nte modificarl­a, dobbiamo difendere il nostro Paese per questo dobbiamo correggere e intervenir­e».

Su una delle misure che riguarda le riunioni in casa, nei giorni rossi, il capo del governo chiarisce: «Un sistema liberal democratic­o non manda la polizia dentro le case, a meno che non ci siano reati in corso, non entriamo nelle case degli italiani. Il decreto è stato concepito rispetto al divieto di circolazio­ne». Mentre sull’altissimo indice di letalità dell’Italia, rispetto ad altri Paesi afferma: «Non si tratta di stabilire classifich­e, abbiamo una popolazion­e con tanti anziani, con molte morbilità, dipende da una serie di fattori». Infine conferma che il rientro dei ragazzi delle superiori in presenza resta fissato per il 7 gennaio. Mentre sulla verifica di maggioranz­a arriva l’auspicio che «il chiariment­o in corso porti a recuperare la condivisio­ne degli obiettivi».

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Il premier Giuseppe Conte, 56 anni, ieri sera in conferenza stampa
Palazzo Chigi Il premier Giuseppe Conte, 56 anni, ieri sera in conferenza stampa
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Senatore Matteo Salvini, 47 anni, segretario federale della Lega dal 2013, eletto a Palazzo Madama nel 2018, ministro dell’Interno e vicepremie­r nel governo Conte I

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