Casellati: ritardi incomprensibili nelle decisioni
La presidente del Senato contro il governo: no a cabine di regia al posto delle Camere
Non è la prima volta che la presidente del Senato si esprime in modo critico sull’operato del governo. Era successo anche in passato per l’eccesso di decretazione d’urgenza, per i tempi troppo serrati del dibattito parlamentare, per il poco dialogo tra maggioranza e opposizione.
Ma stavolta le sue parole sono durissime. Quasi inaspettate, in un momento tanto delicato. Perché, nel tradizionale appuntamento di Natale con la stampa parlamentare, Elisabetta Casellati contesta praticamente su ogni punto la gestione dell’emergenza Covid da parte dell’esecutivo, dal punto di vista sanitario, gestionale e politico.
Nel mirino c’è, poche ore prima del varo del decreto che è arrivato ieri sera, la confusione e la lentezza delle decisioni che porta le famiglie «a non sapere ancora come potranno vivere il Natale», con chi e quando, se assieme ai familiari «magari genitori anziani e soli» o no: «È incomprensibile», è l’affondo. E c’è soprattutto la preoccupazione per un futuro ancora nebuloso su come verrà affrontata la fase dell’uscita dall’emergenza: «A dieci mesi dall’inizio della pandemia, troppi sono i ritardi, le indeterminatezze e le disomogeneità», è la denuncia. Anche per quanto riguarda i piani vaccinali, «che in altri Paesi sono già operativi», mentre in Italia ci sono ancora problemi «per quelli anti-influenzali».
Male anche la situazione «negli ospedali», sia per i malati Covid sia per chi soffre di altre patologie, e la dolorosa lontananza per chi se ne sta andando a causa del virus in solitudine: «Va garantito ai familiari il diritto a un ultimo saluto». E malissimo il moltiplicarsi di opinioni contrastanti di virologi, esperti, senza un’informazione a livello ufficiale.
C’è poi il capitolo tutto politico dei decreti legge che si sono accavallati in Senato come quello sui ristori e che, secondo la presidente, non hanno permesso un esame approfondito, dando più aiuti «a pioggia» che strutturali. Esattamente il contrario di quanto si dovrà fare con le risorse del Recovery Fund, con metodi molto diversi. La Casellati boccia l’ipotesi di cabine di regia o gruppi di esperti: «Nessuno si può sostituire alle necessarie decisioni del Parlamento». E auspica una maggiore collaborazione tra maggioranza e opposizione, che può avvenire anche senza l’introduzione di strutture ad hoc ma «con la volontà politica» e cercando «il punto di intesa e di caduta». Insomma, è il monito, con un rischio concreto di un «disagio sociale fuori controllo» non si può sbagliare. E dalla presidenza del Senato non arriveranno sconti.