Corriere della Sera

Il cinema che ispirò Lindbergh al Silos Armani

- Federica Bandirali

Si chiama «Heimat. A Sense of Belonging» la nuova rassegna di Armani/Silos che prenderà il via il 22 dicembre: una selezione di sei film (tutti in lingua originale) - a cura della Fondazione Peter Lindbergh – la cui visione sarà gratuita sulla piattaform­a streaming di Cineteca Milano (www.cinetecami­lano.it). Si tratta di fatto di una prosecuzio­ne dell’omonima mostra, curata personalme­nte da Giorgio Armani e dedicata al grande fotografo: un’esposizion­e che mette in luce lo sguardo unico e lo stile inconfondi­bile di Lindbergh, anche attraverso opere inedite. Ora il capitolo dedicato al cinema d’ispirazion­e e alle opere degli autori che nel tempo hanno collaborat­o con lui. La rassegna parte con Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino, due film del regista Wim Wenders, che del fotografo ammirava la capacità di ritrarre le donne. Ed è proprio la centralità della figura femminile il fil rouge che lega le pellicole: le donne appaiono nel loro modo più puro, con lo stesso sguardo autentico che si ritrovano nell’opera di Lindbergh, la cui visione è stata influenzat­a dal cinema tedesco. «Ho cominciato a scoprire il cinema d’avanguardi­a e l’arte mentre ero uno studente all’Accademia di Belle Arti di Berlino nel 1962» raccontavo il fotografo scomparso nel settembre 2019 «ho scoperto film come Metropolis di Fritz Lang e L’Angelo Azzurro con Marlene Dietrich, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini e 8 ½ di Federico Fellini». Tra i titoli in programma Ossessione di Luchino Visconti, Everywhere at Once e Pina Bausch, Der Fensterput­zer sulla coreografa tedesca.

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