Pietro Greco divulgatore scientifico rigoroso e arguto
Cittadinanza scientifica, democrazia della conoscenza: sono concetti entrati nel dibattito italiano grazie all’opera di un maestro del giornalismo, Pietro Greco, che ci ha lasciato ieri a 65 anni. Chimico in origine, nel corso della brillante carriera come inviato dell’«Unità» aveva raccontato eventi cruciali per la cooperazione scientifica, come la firma del Protocollo di Montreal nel 1987 e la Conferenza di Rio de
Janeiro del 1992 su ambiente e sviluppo. Alla metà degli anni Ottanta aveva dato un contributo fondamentale alla nascita dello straordinario esperimento di riqualificazione sociale e culturale che fu e resta la Città della Scienza di Napoli. Greco fondò e diresse a lungo il Master in comunicazione della scienza della Sissa di Trieste, un’altra eccellenza internazionale. Coltissimo, voce amata di Radio3 Scienza della Rai, da tre anni era caporedattore de Il Bo Live, il giornale multimediale dell’Università di Padova. Ci restano i suoi numerosi e preziosi libri, che spaziano dalla storia della fisica all’ambiente, fino a La scienza e l’Europa in quattro volumi (L’Asino d’Oro). Rimangono la sua lezione di rigore e pacatezza, il ricordo dei suoi occhi bonari da ischitano ironico e arguto, quel sorriso con i baffi che sapeva unire gentilezza e autorevolezza.