Non ti ho detto addio Ti ritrovo in ogni pagina
Verranno ancora altri 2020, si perderanno nell’infinito. Il tuo nome, tutto quello che hai dato alla letteratura, ai tuoi racconti, alle tue poesie, alle tue prefazioni, alle tue presentazioni, è qui, in primo piano, nella vita di tutti i giorni.
Ti avvolge come una grande fiamma che è alimentata dal nutrimento dei ricordi, del rimpianto, della nostalgia.
Mio amatissimo figlio, le lacrime dell’anima sono invisibili ma sono una linfa vitale che stimola il mio coraggio e la mia sopravvivenza.
Quando te ne andasti, ti dissi che non ti avrei mai detto addio. Oggi, ancora una volta, mi viene dato da te un dono inestimabile. Le mani mi tremano, congiunte sul cuore come uno scrigno benedetto o come una presenza di un’eco che è immortale. Le schiudo e trovo il tuo primo libro edito nel 1992 Lazzaro, vieni
fuori, il tuo personaggio imprevedibile Lazzaro Santandrea che supera i confini dell’essere perché è segnato nel tempo e non nella dimenticanza, tipicamente umana.
Ti ritrovo in ogni pagina, le tue avventure mirabolanti, dove irrompe la tua voce, forte, sicura, cinica, romantica, filosofica, caustica, irridente, autentica e me ne giunge l’eco.
Ti ho lasciato andare, tu non mi hai lasciata. I tuoi amici e collaboratori, e tutti quelli che seguiranno, dell’associazione che porta il tuo nome non ti hanno lasciato. Sono al mio fianco e mi sorreggono e fanno in modo che quanto hai lasciato non segni i confini del tempo.
I tuoi amici sono come dei fulmini che attraversano il cielo, rumorosi, coloratissimi, imperiosi, come sei tu che con il loro fulgore vuoi consolare la tua assenza, ma ti sentiamo presente, ci accompagna la tua generosità, il tuo idealismo, le tue verità.
Di questo te ne siamo sempre grati. Il cammino non si è interrotto, prosegue.
Le lacrime dell’anima di tua madre sono invisibili, appena un po’ lenite per incitarmi alla tua presenzaassenza. Ne parlerò sempre al presente e dalle lacrime dell’anima ti accompagna il mio sorriso appena un po’ svelato.