«Io, una regina matta sul set leggera oltre i miei limiti»
Margherita Buy e i moschettieri da ridere: mettersi in discussione fa bene
Tutta colpa di Giovanni Veronesi. «Io a questa regina, alcolista e mezza matta, avevo detto di no: “ci sono tante attrici, perché proprio io?”. E invece, eccomi qui: con gran gioia, faccio il bis». Margherita Buy torna nei panni di Anna d’Austria in Tutti per 1 – 1 per tutti, al debutto il 25 dicembre su Sky e on demand su Now tv. Capitolo secondo degli eroi di Dumas in versione riveduta e corretta da Veronesi. Rimasti in tre, D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo) tornano, invecchiati e arrugginiti, in missione per conto della regina. «Sono tre veri cialtroni. Li guarda e si domanda: “Dio mio, ma sono invecchiata anche io come loro?” È un po’ stanca anche lei: la ragion di stato la obbliga a comportamenti più istituzionali di quel che vorrebbe. Vorrebbe ascoltare il suo cuore ma agisce per senso del dovere. E fa il controcanto ai maschi».
Situazione in cui Buy, ultimamente, pare divertirsi molto. Lo ha fatto, sempre con Veronesi in tv (Maledetti amici miei) e radio (Non è un paese per giovani). «È strano, Giovanni è in grado di farmi andare oltre i limiti che mi sono data da sola. Propone e io dico no. E poi mi diverto tantissimo. In tv morivo di paura, non è il mio campo, invece è stata una grande scoperta, una scuola. Mettersi in discussione fa bene. Anche la radio: pensavo di non saperla fare, ora è una la mia ora d’aria. Mi sento libera, è un mezzo meraviglioso. Se Giovanni riprende, io mi piazzo lì, ogni mercoledì».
Per Tutti per 1 – 1 per tutti hanno girato in estate. «Il mio primo set della ripartenza. Molte scene in esterni, in posti bellissimi, e continui tamponi. Ci ha unito, reso complici, e ci ha aiutato a restare dentro la nostra bolla. Un ridimensionamento di ruoli, tutti in fila, come la livella. Certo è strano non vedere in faccia le persone con cui lavori, a partire dai tecnici, che sono i nostri primi spettatori. Speriamo restino ricordi di un periodo anomalo». Puntavano tutti all’uscita al cinema, regista, cast, produttori (Vision e Indiana con Sky). «Ma siamo felici che Sky ci abbia accolto. È per tutti, bambini, adulti, anziani. Se riusciamo a portare gioia e spensieratezza, perché no? E speriamo di rivederlo poi presto al cinema».
Così come l’atteso Tre piani di Nanni Moretti. «È un lavoro a cui tengo tantissimo, una di quelle cose speciali che uno ha il privilegio di fare. Nanni ha scelto di non andare sulle piattaforme, aspettare. Una decisione sofferta, non vedo l’ora arrivi il momento di godercelo». Ha appena finito le riprese del nuovo film di Alessandro Gassmann, Il silenzio grande. «Abbiamo girato a Napoli, nei giorni de lockdown totale, vita monacale. È tratto dal suo spettacolo, ambientato dentro una villa a Posillipo, con atmosfere un po’ noir, la storia di una famiglia, con attori napoletani fantastici come Marina Confalone e Massimiliano Gallo». In gennaio inizierà le riprese de Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese.
E intanto, aspetta la messa in onda di Made in Italy dal 13 gennaio su Canale 5 in cui interpreta Rita Pasini. «Spero ci sia una seconda stagione, lei è una donna che deve farsi valere in un sistema molto maschile. E mi piace idea della serialità che ti permette di riprendere in mano un personaggio». Concederebbe un tris alla regina? «È un genere in cui Giovanni sta diventando bravissimo, un terzo film ci potrebbe stare. Mi farebbe un piacere enorme. E la regina si merita un po’ di felicità dopo amori impossibili, figli pazzi, obblighi reali. Un capitolo spensierato in cui non debba sempre bere da sola».
Su Moretti
«Tengo molto al nuovo film di Nanni Moretti Ha scelto di non andare sulle piattaforme»