Corriere della Sera

Juve, Dybala sta a casa Ronaldo e Morata devono scacciare musi lunghi e complessi

- Paolo Tomaselli

Paulo Dybala resta a casa dalla trasferta della Juventus a Parma, per un leggero affaticame­nto muscolare: niente di serio, solo uno stop precauzion­ale, per riavere l’argentino già martedì contro la Fiorentina. Dopo il primo gol in campionato e lo sfogo sulle «troppe bugie sul contratto» Dybala è entrato a 6’ dalla fine contro l’Atalanta: troppo poco per capire se le parole del presidente Agnelli hanno sortito qualche effetto. «Ha un’offerta da top 20 e aspettiamo una risposta. Vuole essere tra i top 5 ma non lo è ancora. E lo sa» aveva detto il numero uno bianconero, tenendosi comunque largo, perché questo Dybala non è attualment­e tra i migliori venti d’Europa.

Contro un Parma in crescita, che ha fermato sul pareggio Milan e Inter, Andrea Pirlo deve fare a meno anche del brasiliano Arthur, colpito duro da Romero mercoledì. Cuadrado, a sua volta maltrattat­o da De Roon (che per sua stessa ammissione andava espulso), potrebbe prendersi un po’ di riposo.

L’attesa quindi si sposta su Ronaldo e Morata, dopo la sconcertan­te e inattesa contropres­tazione con l’Atalanta. Cristiano ha il muso lungo per il rigore sbagliato, il primo decisivo dei quattro falliti alla Juventus. E anche per aver visto Robert Lewandowsk­i conquistar­e il premio Fifa di giocatore dell’anno, come del resto era nelle previsioni. Cristiano stesso ha votato per il centravant­i del Bayern campione d’Europa (assegnando­gli 5 punti), poi Messi (3) e Mbappé (1). Mentre l’argentino non ha ricambiato la preferenza dell’eterno rivale, scegliendo nel suo terzetto Neymar, Lewandowsk­i e Mbappé, in quest’ordine.

Ronaldo però è sempre Ronaldo. E dopo aver visto il doppio errore davanti alla porta di Morata mercoledì (prima la palla servita a CR7 invece di tirare e quindi il tacco sbilenco a porta vuota), è tornato alla mente un aneddoto raccontato da Allegri: una volta saputo che Tevez pativa le sue tante iniziative, lo spagnolo aveva smesso di tirare, per passare la palla al compagno. Morata è molto maturato, ma l’arrabbiatu­ra di Pirlo per la sua doppia leggerezza richiede una reazione.

Parma — oltre che Gervinho e contropied­e, un’arte che la Juve soffre — vuol dire anche Kulusevski, ex della serata: lo svedese non gioca titolare dal derby di due settimane fa e dopo un impatto promettent­e si è perso tra incomprens­ioni tattiche (si pesta i piedi con Dybala) e atteggiame­nti non sempre giusti, come nell’ingresso in campo a Benevento. In fondo è la fortuna di questa Juve, che ha pareggiato sei volte, ma non lo ha mai fatto per due partite di fila: c’è sempre qualcuno che ha qualcosa da dimostrare.

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Da sinistra Ronaldo, 35 anni, McKennie, 22, Morata, 28
(Getty Images) Intesa Da sinistra Ronaldo, 35 anni, McKennie, 22, Morata, 28

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