«I Cavalieri di Castelcorvo», un teen drama che non convince
ICavalieri di Castelcorvo è la prima produzione originale italiana pensata e distribuita per Disney+, la piattaforma streaming del colosso statunitense. Una novità di grande rilievo per il panorama delle serie tv rivolte ai ragazzi che, tuttavia, dietro alcune intuizioni significative lascia intravedere alcune crepe ed elementi potenziali non pienamente sviluppati.
La serie racconta la vicenda di Riccardo (Fabio Bizzarro) e Giulia (Lucrezia Santi), due fratelli che dalla città si trasferiscono in campagna per un impegno lavorativo dei genitori. Più in dettaglio, iniziano la nuova vita famigliare a Castelcorvo, un HARRY POTTER Daniel Radcliffe
Il maghetto su Canale 5 supera Sanremo: 2.277.000 spettatori, 12,3% di share
SANREMO GIOVANI borgo immaginario tra boschi e castelli (nella realtà, le scene sono state girate in alcuni paesi laziali) dove manca il wi-fi e si fatica a trovare campo per il cellulare. Qui fanno la conoscenza di Matteo (Mario Luciani) e Betta (Margherita Rebeggiani), due ragazzi del luogo, e si ritrovano insieme catapultati in alcuni strani misteri che coinvolgono due presunte streghe, tra enigmi, indovinelli e strane apparizioni.
Il meccanismo è quello classico del viaggio di formazione in cui spiccano i valori dell’amicizia, della lealtà, della forza del gruppo, con elementi mistery e di magia che richiamano e fanno il verso a diversi recenti titoli di successo. In quindici episodi agili da venticinque minuti, rilasciati in blocchi da tre per settimana che vanno a creare un effetto di appuntamento rituale e di attesa inedito per le piattaforme streaming, la serie patisce incertezze nella recitazione (il romanesco accentuato è uno dei tratti e dei limiti del teen drama all’italiana) e sulla qualità estetica della fotografia che non sempre rende pienamente il contesto ambientale e naturalistico che fa da sfondo alla storia.
I Cavalieri di Castelcorvo è una produzione di Stand by, casa di produzione ormai trasversale a ogni genere.