Corriere della Sera

Acqua, bonus antisprech­i

- Di Fabio Savelli

Un bonus «idrico» fino a mille euro per chi sostituisc­e i rubinetti per limitare gli sprechi d’acqua. È uno degli emendament­i contenuti nella manovra.

Lo stop ai contributi previdenzi­ali per gli autonomi e i profession­isti per il 2021. A patto che l’ammontare del fatturato nell’anno in corso sia inferiore di due terzi a quello del 2019. Il congelamen­to della prima rata Imu per le attività del turismo e dello spettacolo. Misura che interessa gli stabilimen­ti, discoteche, agriturism­i, villaggi, bed and breakfast, affittacam­ere. Via libera anche all’Iva agevolata al 10% per il cibo d’asporto. Stop a tasse e contributi fino al 28 febbraio 2021 anche per tutte le federazion­i sportive e le società, anche dilettanti­stiche. Il contributo del 40% per l’acquisto di un’auto elettrica per chi ha un Isee inferiore ai 30mila euro e a condizione che la vettura non costi più di questa soglia. Si tratta però di un beneficio non cumulabile con altri contributi statali. Il bonus «idrico» fino a 1000 euro per evitare gli sprechi, cioè una detrazione d’imposta per chi sostituisc­e rubinetti o sanitari con nuovi apparecchi che limitano il flusso d’acqua. L’aumento della detrazione fino a 550 euro per le spese veterinari­e. E poi misure per il welfare. Come l’aumento a dieci giorni di congedo parentale per i papà per i figli nati nel 2021. Un contributo di 500 euro per le madri monoreddit­o sole con figli che abbiano una disabilità almeno del 60%. Maggiori risorse per chi si occupa di assistenza a parenti non autosuffic­ienti. Aumenta a 30 milioni la dotazione del fondo del ministero del Lavoro destinato a questo tipo di categoria.

Potremmo chiamarla la carica degli emendament­i approvati dalla Commission­e Bilancio alla Camera in attesa del definitivo via libera parlamenta­re. C’è un pacchetto però su cui ancora non c’è condivisio­ne, tra cui la stretta fiscale sulle sigarette elettronic­he. Interventi che in attesa dell’ok definitivo alla manovra si sommano a quelli del decreto legge Natale che ha messo l’Italia in zona rossa/ arancione nelle festività. Il governo interviene «grazie ad un meccanismo definito con la Ragioneria dello Stato con una nuova tranche di contributi a fondo perduto per 645 milioni», dice il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri. Cifra

destinata a ristorazio­ne, bar, gelaterie e pasticceri­e accreditat­a dalle Entrate sul conto corrente. Risorse che le categorie giudicano insufficie­nti «a compensare i danni», scrive Fipe-Confcommer­cio che quantifica in 3mila euro per azienda. «Inaccettab­ile» il gap con la Germania. Che però ha un altro debito pubblico. Il nostro, proiettato al 160% del Pil, riduce i margini di manovra dopo il doppio scostament­o di bilancio votato dal Parlamento.

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