MELONI E I DRAGHI CHE STANNO SULLA LUNA
Per Giorgia Meloni è «lunare» parlare di Draghi (Mario). Eppure, poco tempo fa, la leader di Fratelli d’Italia si è esibita nelle vesti di Daenerys Targaryen, la regina dei draghi di Game of Thrones. Nel programma Rai Voice Anatomy ha recitato, con quell’accento che il poeta G. G. Belli ebbe a definire romanesco, il celebre monologo che precede la conquista di Meereen: «Sono Daenerys, nata dalla Tempesta. I vostri Padroni vi hanno mentito su di me o forse non vi hanno detto niente. Non importa. Non ho niente da dire a loro. Parlo solo a voi…».
L’effetto è stato esilarante, la classica emulazione fallita di un modello alto che inevitabilmente si traduce in trash. Ha incontrato l’inciampo dove credeva di trovare il sublime. C’è di più: i più attenti analisti della strabiliante e allegorica saga di Game of Thrones descrivono l’ossimorica Daenerys — a un tempo algida e sensuale — come una leader rivoluzionaria che lotta per abbattere il sistema di sfruttamento a favore dei diseredati, ma che finisce per assumere i tratti della dittatrice totalitaria. Nei discorsi alle sue milizie, nella distruzione di Approdo del Re rivela il suo vero volto. Dalla Garbatella a Meereen il passo è breve?
Il Grande Inverno sta arrivando, ma la reginetta dei draghi pensa di potere fare a meno dei Draghi veri.
Regina La leader di FdI interpreta la leader dei mostri (finti) e dice no all’ex capo della Bce
L’Interpol egiziana ha chiesto a Roma l’estradizione di due cittadini italiani, l’ex console onorario d’Italia a Luxor, Ladislav Otakar Skakal, e l’ex consigliere commerciale in Egitto Massimiliano Sponzilli, accusati di contrabbando di manufatti. Il 21 gennaio 2020 il Tribunale penale del Cairo ha condannato in contumacia l’ex console onorario a 15 anni di carcere. Secondo l’accusa, Skakal avrebbe trafugato oltre 22 mila preziosi reperti in un container (poi restituito dalla polizia italiana) con la complicità di Sponzilli.