Piemonte, scontro sui test «spariti»
Più di 200 mila tamponi cancellati in un colpo solo in Piemonte. Perché non erano veri test molecolari ma soltanto quelli rapidi. Così almeno ha deciso il Ministero della Salute, che ha subito corretto il bollettino ufficiale. La regione del governatore Alberto Cirio però si ribella: «Sono stati loro ad aver fatto confusione».
Il giallo riguarda i test effettuati giovedì 18 dicembre in territorio sabaudo, classificati come «processati con test molecolare». Erano 1 milione 819 mila e 188. Ieri sono diventati 1 milione 595 mila e 851. Dal conteggio, quindi, ne sono spariti 223 mila e 337 in ventiquattro ore. Il totale, secondo il ministero, era in realtà la somma dei molecolari con i rapidi. Un’operazione di aritmetica che avrebbe modificato il colore assegnato al Piemonte, da arancione a giallo.
Ma la giunta di Cirio rimanda al mittente l’insinuazione: «Noi siamo stati più scrupolosi del Ministero», ribatte l’assessore alla Protezione Civile Matteo Marnati. «Non ci abbiamo guadagnato niente, anzi: al massimo abbiamo più positivi rispetto agli altri. Usiamo gli antigenici perché dal 3 dicembre l’Europa li ha equiparati».
Intanto si registra un lieve miglioramento nelle cifre del bollettino del ministero della Salute. Ieri registrati 16.308 nuovi contagi da coronavirus e altre 553 vittime. Ventiquattro ore prima erano stati rispettivamente 17.992 e 674. Risultato di 176.185 tamponi eseguiti, in lieve calo rispetto ai 179.800 della giornata precedente. Il tasso di positività, ossia il rapporto positivi-test, compresi quelli ripetuti e di controllo, è del 9,2%, in flessione rispetto all’ultimo dato, che era 10.
A Natale la curva media dei decessi scenderà sotto i 500 al giorno, prevede uno studio del Cnr. Da inizio epidemia, in Italia sono stati accertati 1.938.083 casi di Covid-19. Gli attualmente positivi sono 620.166 (-7.632), i guariti e dimessi 1.249.470 (+23.384). Tra le regioni con il maggior numero di tamponi positivi nelle ultime 24 ore al primo posto c’è il Veneto (3.834), seguito da Lombardia (1.944), Emilia Romagna (1.641), Lazio (1.410), Puglia (1.382), Friuli Venezia Giulia (974), Campania (949, scende finalmente sotto quota mille). Singolare coincidenza in Sicilia: ieri i contagiati sono stati 878, stesso numero dei guariti.
Il record mondiale più drammatico di questa pandemia purtroppo è nostro. L’Italia, con più di 112 vittime ogni 100 mila abitanti, è prima in classifica per mortalità tra i 20 grandi Paesi più colpiti dal Covid-19. Seguita da Spagna (104) e Regno Unito (100). Ed è terza nel complesso, superata soltanto dal Belgio (161), e dal Perù (115). Siamo invece al quinto posto per numero di vittime: quasi 68mila. Questo certifica il rapporto della John Hopkins University, che ha calcolato finora oltre 75,8 milioni di contagi e quasi 1,7 milioni di morti in tutto il globo.
Il caso
Il ministero ha tolto dal conto i tamponi rapidi: avrebbero influito sul colore della regione