Corriere della Sera

L’esodo «tranquillo» da Milano verso il Sud

Sui treni partenze programmat­e e posti dimezzati. Ma c’è la coda per l’ingresso in autostrada

- di Elisabetta Rosaspina

Manca un’ora all’alba e il tram numero 9 che collega Porta Genova alla Stazione Centrale di Milano è popolato più da senzatetto infreddoli­ti che da passeggeri in fuga dal Nord nebbioso, umido — e presto sigillato — verso i luoghi natii.

Il treno delle 7 e 10 per Bari partirà al gran completo ma soltanto per quanto concerne la disponibil­ità di biglietti, perché, come tutte le Frecce di Trenitalia, viaggia a capienza dimezzata. Posti esauriti fino alle 12 e 35 o al pomeriggio, quando chi decide all’ultimo momento di raggiunger­e la Puglia potrà farlo a un prezzo oscillante tra i 126 e i 193 euro, per la sola andata. Se è veloce e ha fortuna.

Il primo convoglio della giornata per Salerno è già par— tito, ma c’è ancora qualche posto in business, a 162 euro, sul Frecciaros­sa delle 8 e 10. Nicola, 54 anni, posa a terra panettone, borsa a mano e sacchetto rosa di Victoria's Secrets, deciso a concludere l’affare allo sportello automatico: «Sì, so che sarebbe meglio non spostarsi di questi tempi, ma devo andare da mia madre — si giustifica con aria vagamente colpevole —. Ha 91 anni e non posso lasciarla sola». Il pensierino da Victoria's Secrets sarà per lei?

È Roma invece la prima destinazio­ne di Antonio, 28 anni, munito di un trolley extralarge e un posto acquistato per tempo su Italo. Ma la meta finale è in Sicilia: «Nessuna fuga dal lockdown. Il mio è un viaggio di sola andata. Sono senza lavoro da maggio, il ristorante che mi ha assunto l’anno scorso ha ridotto gli organici. Ora torno dai miei».

La Centrale ha visto weekend prenataliz­i più affollati e caotici di quest’ultimo sabato prima del «fermi tutti dove siete». Poca attesa alle biglietter­ie, dove c’è comunque chi tenta di anticipare la partenza di 48 ore: «A dire il vero, io potrei aspettare il 24 non drammatizz­a se non ci riuscirà Raffaella —, tanto ho la residenza a Napoli».

Abbandonar­e Milano anzitempo, se non è impossibil­e, è costoso: l’allarme Covid ha sforbiciat­o l’orario ferroviari­o. Circolano meno di un terzo delle Frecce, 90 su 300 e, come Italo, con una media di 250/280 passeggeri a convoglio. Non sorprende dunque che ieri mattina alla barriera di Melegnano si sia formata una coda di 9 chilometri per l’ingresso in autostrada, via alternativ­a per il Sud. Ma non per le isole: rispetto allo scorso weekend, Alitalia ha registrato tra ieri e oggi l’87% di passeggeri in più. L’operativit­à dei voli però è stata ridotta di un quinto rispetto al periodo pre Covid e ciò spiega la relativa tranquilli­tà degli aeroporti: il Malpensa Express delle 6.55 di ieri, per esempio, era pieno solo a metà.

Se stazioni e aeroporti sono tranquilli, l’opposizion­e non lo è. Marco Silvestron­i, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commission­e Trasporti, chiede al governo di aumentare i convogli «per consentire agli italiani di spostarsi in sicurezza sul territorio nazionale. Se non si tutela neanche questa libertà, significa che siamo diventati peggio di una vecchia dittatura comunista». Mentre il senatore della Lega Roberto Calderoli invoca l’intervento del presidente Mattarella per ripristina­re l’ordine costituzio­nale, «l’inviolabil­ità del domicilio e il diritto dei cittadini di riunirsi pacificame­nte».

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Milano, passeggeri in attesa del treno ieri alla Stazione Centrale
Partenze Milano, passeggeri in attesa del treno ieri alla Stazione Centrale

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