Suarez ammette con i pm: conoscevo i contenuti di quell’esame di italiano
Perugia, il calciatore sentito come testimone
Ha parlato in spagnolo, avvalendosi di un interprete, a conferma che il suo italiano non è fluente come dovrebbe essere quello di un candidato promosso all’esame di livello B1. E avrebbe ammesso di sapere tutto prima del test: le domande che gli sarebbero state rivolte dai professori dell’Università per stranieri di Perugia e, ovviamente, le risposte che avrebbe dovuto fornire (e che ha effettivamente dato, ma in un italiano assai approssimativo).
Luis Suarez, ex centravanti del Barcellona e ora all’Atletico Madrid, è stato sentito come persona informata dei fatti dai pm del capoluogo umbro che indagano sul suo esame farsa. Lo ha sostenuto il 17 settembre con l’obiettivo di ottela nere la cittadinanza in tempi brevi; al suo acquisto si era interessata la Juventus ma gli serviva il passaporto italiano per poter essere tesserato come comunitario, la chiusura del calciomercato era prevista per l’inizio di ottobre e c’era fretta di sistemare la pratica. Le modalità con le quali l’uruguaiano ha superato la prova a Perugia hanno fatto scattare l’inchiesta.
Suarez è stato ascoltato in videoconferenza nell’ambito di una rogatoria internazionale avviata dalla Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone. Essendo solo testimone, non aveva la necessità di farsi assistere da un legale; il calciatore ha però preferito che con lui ci fosse il suo avvocato e procuratore, il quale è stato a sua volta sentito come persona informata dei fatti. Il contenuto della deposizione di Suarez viene considerato particolarmente interessante. Non è chiaro se siano emersi elementi legati alla posizione della Juventus. Ma Suarez avrebbe confermato la tesi della Procura, secondo la quale l’esame del giocatore sia stato in realtà preparato in ogni sua parte in modo tale che non incontrasse ostacoli, benché la sua conoscenza delnostra lingua sia decisamente scarsa. Con la scusa del Covid, è stata perfino organizzata una seduta straordinaria prima di quella in calendario.
A conferma di tutto questo, i magistrati hanno raccolto intercettazioni, messaggi, documenti. Mettendo anche a confronto i contenuti della prova rivelata al candidato durante il corso di formazione, svolto dal 10 al 16 settembre in videoconferenza, e le domande che gli sono state rivolte il 17 a Perugia. La corrispondenza è pressoché totale, anche se le risposte suggerite a Suarez vengono fornite dal giocatore in un italiano maccheronico: «Io sono a calciatore, professionista. Quindici anni cominciare a... (suggerimento, ndr) a giocare. Calcio. Uruguay». E ancora: «In questa immagine ci sono 2 persone. Una mamma e un bambino. Mamma aiuta aaaa, poi aiuta... (suggerimento, ndr) a fare i compiti. Eeee, bambino una pena sul quaderno a fare...».
Quando gli chiedono di parlare della sua famiglia, dice: «In Uruguay la famiglia è molto numerosa. Per esemple, io accolto mia famiglia molto numerosa, cinquo hermano, cinquo fratelli».
All’inizio di dicembre sono stati sospesi per otto mesi i vertici dell’Università di Perugia, compresa la rettrice Giuliana Bolli Grego, che poi si è dimessa. E sono stati iscritti nel registro degli indagati Fabio Paratici, direttore dell’area tecnica della Juventus, e lo storico legale del club bianconero Luigi Chiappero, per false dichiarazioni al pubblico ministero, mentre la legale Maria Turco è accusata di concorso in falso ideologico. La Juve si difende, tra l’altro, sostenendo che Suarez non era più un suo obiettivo di mercato quando ha sostenuto la prova.
Intanto ieri il bomber uruguaiano ha segnato due gol e ha dato la vittoria all’Atletico Madrid, che continua a essere primo in classifica nel campionato spagnolo.
In spagnolo L’atleta ha deposto con l’interprete, la sua versione è considerata interessante